mercoledì 27 aprile 2016

Il Riso e le sue varietà

Risaia Vercellese Tenuta Colombara
Il nome scientifico della pianta di riso è Oryza Sativa ed è classificata nella famiglia delle Gramineae o Graminacee. Viene coltivata nei cinque continenti e non può fare a meno dell'acqua in cui la piantina cresce dalla primavera alla fine dell'estate, compiendo un ciclo vegetativo che può durare tra i 150 e 180 giorni. Le fasi della coltivazione sono sostanzialmente quattro: la preparazione del terreno; la sommersione degli appezzamenti e semina; l'eliminazione delle erbe infestanti e la mietitura. In Italia viene coltivata principalmente in Piemonte e Lombardia: nel cosiddetto triangolo d'oro delle province di Vercelli Novara e Pavia, anche in Veneto (nel Veronese e nel Vicentino), in Sardegna nella valle del Tirso e in Calabria nella Piana di Sibari. Nel 2014 la produzione di risone greggio si è attestata a 1,415 milioni di tonnellate, da cui si sono prodotte 870 mila tonnellate di riso trasformato e vendibile. Il nostro paese si piazza al ventisettesimo posto nella classifica mondiale dei maggiori produttori di riso guidata da Cina, India, Indonesia e dagli altri paesi Asiatici in cui si ritiene abbia avuto origine, più di settemila anni fa, il consumo e la coltivazione del prezioso cereale.
Il riso è classificato merceologicamente in quattro varietà in base alla lunghezza e grossezza del chicco, al suo aspetto a alla sua reazione durante la cottura: i chicchi dei risi comuni hanno una lunghezza inferiore a 5,4 mm; i semifini misurano tra 5,4 e 6,4 mm; mentre i fini e superfini si estendono oltre i 6,4 mm, esistono inoltre talune varietà Orientali che possono avere un aspetto aghiforme e raggiungere lunghezze anche maggiori.
Un'altra classificazione più strettamente collegata alle proprietà nutrizionali, alla preparazione alimentare e al consumo oltre che alla zona di produzione, prevede le denominazioni: Carnaroli (considerato tra i migliori risi italiani secondo rinomati ristoratori); Arborio; Roma; Baldo; Ribe ecc... Sono riconosciute nell'Unione Europea due specialità Italiane di riso ad Indicazione Geografica Protetta (IGP): Il riso Nano Vialone Veronese (riconosciuto e tutelato dal 1996) e quello del Delta del Po (dal 2009); mentre il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese è considerata una Denominazione di Origine Protetta (DOP).
Infine l'Ente Nazionale Risi promuove il marchio Riso Italiano con lo scopo di garantire l'origine, la natura e la qualità del riso commercializzato dagli operatori italiani.
Ora che abbiamo queste spicciole nozioni di base possiamo con maggiore consapevolezza sperimentare la preparazione di nuove e succulente ricette a base di riso.