martedì 17 agosto 2010

Tariffe biorarie per l'elettricità

Dallo scorso I luglio sono applicate, anche ai clienti appartenenti al segmento di mercato di maggior tutela, le tariffe biorarie per il consumo di elettricità. L'Autorità per l'energia elettrica ed il gas (organo di controllo del mercato energetico) ha deliberato l'introduzione graduale delle differenti tariffe applicate al costo del singolo KWH consumato nelle diverse ore della giornata e per i vari giorni della settimana. Costerà meno consumare energia elettrica nelle fasce orarie F2 e 3 (dalle 19 alle 24 e dalle 00 alle 8 rispettivamente) nei giorni feriali, mentre sarà più costosa l'energia consumata nella fascia F1 (dalle 8 alle 19). Nei giorni festivi saranno applicate le tariffe più economiche senza alcuna distinzione di fascia. Fino al 31 dicembre 2011 sarà in vigore la cosiddetta bioraria Transitoria: la differenza tra le due tariffe delle fasce orarie sarà poco marcata, conseguentemente, in questo periodo di transizione, il risparmio o la maggiore spesa, funzionali a come ed in quale fascia oraria si concentreranno i consumi, saranno di lieve entità. Giova ricordare che si trarranno benefici economici (risparmi sulla bolletta elettrica) se si riuscirà a consumare il 66% del fabbisogno elettrico annuale nelle fasce F2 e 3. Utili strumenti in-formativi sono stati predisposti dall'AEEG e consultabili sull'ottimo sito istituzionale: il TrovaOfferte, per orientarsi nella scelta del fornitore operante sul mercato libero (liberalizzazione compiutasi per i clienti domestici il I luglio 2007); il PesaConsumi per valutare quanto siano energivori i nostri elettrodomestici; il numero verde dello sportello del consumatore: 800 166654; le modalità per accedere al Bonus elettrico e l'Atlante dei diritti del Consumatore di energia. E' necessario perciò imparare a distribuire i consumi elettrici nell'arco della giornata, concentrandoli nelle ore serali e notturne quando il prezzo del KWH decresce.

La suggestiva fotografia che accompagna il post è tratta da internet, nel caso violasse qualche copyright sarà rimossa previa comunicazione.

sabato 15 maggio 2010

Direttiva Europea per i servizi di pagamento

Il I marzo 2010 è entrato in vigore il D.Lgs 11/2010 che recepisce la Direttiva europea 2007/64/CE, sui servizi di pagamento: versamento e prelevamento usati sia da aziende che da privati all'interno dell'intera Unione europea (in tutti e 27 gli stati che la compongono) in euro o altre valute locali. La norma definisce i vari soggetti: il consumatore: colui che agisce economicamente al di fuori dell'attività professionale eventualmente svolta; la micro-impresa: aziende che occupano meno di 10 persone e non superano un fatturato annuo di 2 milioni di euro e poi tutti gli altri. Gli ambiti di applicazione escludono alcune modalità di pagamento cui il decreto non si applica come il pagamento effettuato in contanti senza l'intervento di alcun intermediario ecc... Rilevanti sono gli obblighi del pagatore e del prestatore di servizi di pagamento in relazione agli strumenti di pagamento. Quest'ultimo dovrà astenersi dall'inviare strumenti di pagamento non specificamente richiesti. Il consumatore avrà 13 mesi di tempo per comunicare l'inesatezza di operazioni di addebito o accredito sul proprio conto corrente. Nel caso di addebiti non autorizzati saranno risarciti dal prestatore dei servizi di pagamento, nel caso l'addebito fosse invece autorizzato esempio il RID, il rimborso potrà essere richiesto entro 8 settimane dalla data di addebito. Per maggiori e puntuali approfondimenti si rimanda alla consultazione del testo legislativo.
Con l'entrata in vigore della citata norma, i prestatori di servizio di pagamento, tipicamente le banche, dovranno adeguare le condizioni contrattuali dei vari servizi: conto corrente; carte di debito e credito; conto on-line ecc... introducendo le previste modifiche. Queste variazioni unilaterali dovranno essere comunicate al consumatore il quale avrà 60 giorni di tempo per recedere evenutalmente dal contratto.

lunedì 25 gennaio 2010

Verso l'Expo del consumatore

Sette associazioni di tutela dei consumatori (Confconsumatori, Adiconsum, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori e Unione Nazionale Consumatori), riconosciute dalla Regione Lombardia e dal Ministero dello Sviluppo Economico, stanno realizzando il progetto “Verso l'EXPO del consumatore”, con l'obiettivo di coinvolgere attivamente i cittadini/consumatori nel grande evento del 2015. Il progetto, realizzato con la Regione Lombardia e finanziato con fondi delle multe erogate dall'Autorità Antitrust, prevede una serie di attività, volte, principalmente, a valorizzare i prodotti agro-alimentari della Lombardia ed a far acquisire ai cittadini/consumatori (a partire dai più piccoli), abitudini alimentari corrette, consumando frutta e verdura di stagione e, possibilmente, a Km 0.
Il calendario 2010 “Un anno da mangiare” (ritira la copia in sede, in foto la quarta di copertina), realizzato da Confconsumatori che, nel progetto, si é occupata di "ALIMENTAZIONE E TERRITORIO", è il primo elemento del progetto a cui seguirà, in formato elettronico, tutto il resto del materiale informativo: giochi per bambini; mappa dei prodotti agroalimentari delle province lombarde; piramide alimentare; guida ai prodotti tipici e guida ad un'alimentazione sana e sicura.

sabato 16 gennaio 2010

Piano Famiglie: l'accordo ABI e AA.CC.

Il 18 dicembre scorso a Roma, è stato siglato l'accordo tra ABI (l'associazione delle Banche) e le associazioni dei consumatori, nell'ambito dell'iniziativa progettuale nominata: "Piano Famiglie". Il patto prevede la possibilità di sospendere il pagamento delle rate del mutuo per almeno 12 mesi, se i mutuatari nel corso del biennio 2009/10 abbiano subito eventi particolarmente negativi: perdita dell'occupazione; cassa integrazione; insorgenza di condizioni invalidanti e morte.
I termini dell'intesa, migliorabili dalle singole Banche associate che decideranno di accogliere, sono: mutui d'importi fino a 150.000 euro e reddito massimo annuale di ciascun intestatario fino a 40.000 euro. La richiesta di moratoria si dovrà rivolgere al proprio Istituto mutuante (verifica se la tua Banca ha già aderito) dal prossimo I febbraio, sarà necessario esibire lo stato reddituale e le attestazioni degli sciagurati eventi.
Per un maggiore approfondimento consulta la pagina dedicata: Sospensione mutuo.