martedì 30 luglio 2019

Pagamenti all'estero in valuta corrente €


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Ci siamo, le vacanze sono finalmente arrivate, ma prima di partire verso la destinazione esotica tanto sognata, è bene sapere in quale valuta effettuare i pagamenti o prelevare il denaro, quando si è all'estero, specialmente se nel paese scelto circola una moneta diversa dall'euro.
Decidere di prelevare con la carta o pagare direttamente attraverso il pos, potrebbe risultare più costoso nel caso si scelga di operare la transazione nella valuta propria ovvero in euro.
Colpa della cosiddetta Dynamic Currency Conversion, se da un lato il consumatore potrebbe trovare comodo pagare in moneta propria, così da poter fare un rapido confronto con i prezzi in patria e tenere sotto controllo le spese della vacanza, dall'altro il tasso di cambio dinamico applicato arbitrariamente dalla banca che offre il servizio di pagamento, risulta spesso svantaggioso per chi paga.
L'infografica riportata a lato, mostra un semplice caso pratico: il confronto tra la spesa per l'acquisto in valuta locale (qui è considerato il fiorino ungherese) e quello fatto in euro con il tasso di conversione dinamica applicato, emerge che in quest'ultimo caso il prodotto è costato di più.
Consiglio: pagate sempre in valuta locale quando siete all'estero e poi...Buone Vacanze!

lunedì 29 luglio 2019

Buy&Share: la faccia truffaldina dell'e-commerce


Buy and share si tradurrebbe letteralmente, dall'inglese all'italiano, con l'imperativo “compra e condividi”. Questo è diventato il motto di numerosi siti web dal nome accattivante, che promettono l'acquisto di telefoni, tablet, computer ecc.. a un prezzo scontatissimo: fino al 70% di ribasso sul prezzo di listino.
Il principio ispiratore, come dichiarato da una società di vendita, sarebbe quello che sta alla base della costituzione dei gruppi di acquisto: in cui numerosi consumatori si consorziano per ottenere dal venditore un numero consistente di beni ad un prezzo minore di quello che si otterrebbe con l'acquisto singolo.
Qui però, nel caso del buy&share, il buon proposito dell'acquisto collettivo, si deforma e sfocia invece in un sistema classico di tipo piramidale.
Il meccanismo che muove la proliferazione di tali siti web (nascono ogni giorno come i proverbiali funghi nel sottobosco digitale), così come accertato dalle istruttorie avviate dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), risulta ingannevole e aleatorio per il consumatore. Tipicamente, il sito propone in vendita l'ultimo modello di i-phone ad un prezzo inferiore, anche di un terzo, rispetto a quello proposto da Apple. Il consumatore che decide di acquistarlo al valore scontato, versa la cifra ma non compie l'acquisto del bene, ma solo la sua prenotazione. Perché possa ricevere il prodotto desiderato, sarà necessario che altri consumatori come lui, in numero variabile deciso dal professionista, versino la stessa somma per l'acquisto dello stesso prodotto. Egli entrerà a far parte di una vera e propria lista, la cui scalata fino alla vetta (la posizione agognata che gli consentirà di ricevere il bene), dipenderà dai nuovi consumatori che si aggiungeranno dopo di lui. Il meccanismo funziona per i primi della lista, mentre già dopo breve tempo questa tende a bloccarsi e a rimanere così bloccata anche la somma già versata.
L'AGCM ha ritenuto scorrette ed ingannevoli tali pratiche di vendita e ha sanzionato le società proprietarie degli spazi digitali e imposto loro l'oscuramento dei siti web che se ne avvalgono.
Le società proprietarie delle varie pagine web proliferanti nel vasto mondo dell'internet, hanno la peculiarità di avere tutte la forma della Società di capitali a responsabilità limitata semplificata. Questo vuol dire che alle obbligazioni contratte dalla persona giuridica si risponde solo con il capitale sociale,  il cui ammontare, nella forma semplificata,  può essere di molto inferiore ai canonici diecimila euro necessari alla costituzione di una classica S.r.l, mentre il patrimonio personale dei soci non viene minimamente intaccato,. In sostanza può accadere che le somme versate dai consumatori e bloccate nelle liste, siano di gran lunga superiori all'ammontare dell'intero capitale sociale e si possa perciò facilmente presumere che la società non sia in grado di restituirle. Vere e proprie macchine dell'imbroglio.

mercoledì 3 luglio 2019

Tutto pronto per i saldi estivi 2019


I saldi estivi, nella nostra regione (la Lombardia), inizieranno il prossimo sabato 6 luglio. Il primo sabato del mese di luglio, così come impone la Delibera di Giunta Regionale n.IX/2667 del 14 dicembre 2011. Potranno avere una durata massima di sessanta giorni e termineranno perciò martedì 3 settembre 2019.
I saldi, ovvero le vendite di fine stagione, sono regolati dalla Legge Regionale 6 del 2 febbraio 2010. Questa tipologia di vendite è “effettuata dall'operatore commerciale al fine di esitare, durante una certa stagione o entro un breve periodo di tempo, prodotti non alimentari di carattere stagionale o articoli di moda e, in genere, prodotti che, se non venduti entro un certo tempo, siano comunque suscettibili di notevole deprezzamento”. Possono svolgersi soltanto in due periodi dell'anno e avere una durata massima di sessanta giorni.
La legge regionale impone inoltre alcuni obblighi informativi in capo al venditore, informazioni che saranno a tutela del consumatore. In primo luogo, si dovranno obbligatoriamente esporre, sulla merce posta in saldo, il cartellino del prezzo di vendita e la percentuale di sconto applicata, sarà facoltà del commerciante indicare eventualmente il prezzo finale ribassato. Inoltre le merci in vendita di fine stagione, dovranno essere fisicamente separate da quelle vendute in condizioni ordinarie, in modo che il consumatore non possa essere tratto in inganno. Infine, durante queste vendite straordinarie, il negoziante è comunque obbligato a sostituire i prodotti difettosi o rimborsarne il presso pagato, così come previsto dalle norme sulla garanzia post-vendita contenute nel Codice del Consumo.