lunedì 29 luglio 2019

Buy&Share: la faccia truffaldina dell'e-commerce


Buy and share si tradurrebbe letteralmente, dall'inglese all'italiano, con l'imperativo “compra e condividi”. Questo è diventato il motto di numerosi siti web dal nome accattivante, che promettono l'acquisto di telefoni, tablet, computer ecc.. a un prezzo scontatissimo: fino al 70% di ribasso sul prezzo di listino.
Il principio ispiratore, come dichiarato da una società di vendita, sarebbe quello che sta alla base della costituzione dei gruppi di acquisto: in cui numerosi consumatori si consorziano per ottenere dal venditore un numero consistente di beni ad un prezzo minore di quello che si otterrebbe con l'acquisto singolo.
Qui però, nel caso del buy&share, il buon proposito dell'acquisto collettivo, si deforma e sfocia invece in un sistema classico di tipo piramidale.
Il meccanismo che muove la proliferazione di tali siti web (nascono ogni giorno come i proverbiali funghi nel sottobosco digitale), così come accertato dalle istruttorie avviate dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), risulta ingannevole e aleatorio per il consumatore. Tipicamente, il sito propone in vendita l'ultimo modello di i-phone ad un prezzo inferiore, anche di un terzo, rispetto a quello proposto da Apple. Il consumatore che decide di acquistarlo al valore scontato, versa la cifra ma non compie l'acquisto del bene, ma solo la sua prenotazione. Perché possa ricevere il prodotto desiderato, sarà necessario che altri consumatori come lui, in numero variabile deciso dal professionista, versino la stessa somma per l'acquisto dello stesso prodotto. Egli entrerà a far parte di una vera e propria lista, la cui scalata fino alla vetta (la posizione agognata che gli consentirà di ricevere il bene), dipenderà dai nuovi consumatori che si aggiungeranno dopo di lui. Il meccanismo funziona per i primi della lista, mentre già dopo breve tempo questa tende a bloccarsi e a rimanere così bloccata anche la somma già versata.
L'AGCM ha ritenuto scorrette ed ingannevoli tali pratiche di vendita e ha sanzionato le società proprietarie degli spazi digitali e imposto loro l'oscuramento dei siti web che se ne avvalgono.
Le società proprietarie delle varie pagine web proliferanti nel vasto mondo dell'internet, hanno la peculiarità di avere tutte la forma della Società di capitali a responsabilità limitata semplificata. Questo vuol dire che alle obbligazioni contratte dalla persona giuridica si risponde solo con il capitale sociale,  il cui ammontare, nella forma semplificata,  può essere di molto inferiore ai canonici diecimila euro necessari alla costituzione di una classica S.r.l, mentre il patrimonio personale dei soci non viene minimamente intaccato,. In sostanza può accadere che le somme versate dai consumatori e bloccate nelle liste, siano di gran lunga superiori all'ammontare dell'intero capitale sociale e si possa perciò facilmente presumere che la società non sia in grado di restituirle. Vere e proprie macchine dell'imbroglio.