mercoledì 26 giugno 2013

Fondo di solidarietà mutui per l'acquisto prima casa

Dal 27 aprile scorso è di nuovo operativo il fondo di solidarietà per i mutui finalizzati all'acquisto della prima casa. Rifinanziato con 20 milioni di euro dal decreto Salva Italia. Il beneficio consiste nella possibilità di sospendere il pagamento delle rate per 2 volte e per una durata complessiva di 18 mesi, il fondo opera nei limiti delle risorse disponibili e fino ad esaurimento delle stesse.
I beneficiari sono i titolari di mutuo contratto per l'acquisto di un'unità immobiliare da adibire ad abitazione principale, sita nel territorio nazionale. Requisiti soggettivi: essere proprietari dell'immobile oggetto del contratto di mutuo; importo erogato minore od uguale a 250 mila euro ed indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 30 mila euro. L'immobile non deve rientrare nelle categorie catastali A1, A8 e A9 ed essere classificato di lusso. L'ammissione al beneficio è subordinata all'accadimento di uno tra questi eventi (avvenuti successivamente alla stipula del contratto o nei tre anni precedenti la richiesta di ammissione e deve interessare il mutuatario o uno di essi nel caso di cointestazioni): cessazione del rapporto di lavoro subordinato, rapporti di agenzia e rappresentanza commerciale e caso di morte o grave invalidità. Sono esclusi i mutui che presentino ritardi nei pagamenti superiori a 90 giorni consecutivi al momento della presentazione della domanda.
La procedura si attiva attraverso la propria banca presentando l'apposito modulo reperibile sul sito Consap (gestore del fondo designato dal Dipartimento del Tesoro) debitamente compilato accompagnato dagli allegati richiesti. È gratuita: senza l'applicazione di alcuna commissione o spese d'istruttoria e senza la richiesta di garanzie aggiuntive. Il fondo pagherà alla banca, durante il periodo di sospensione accordato, la sola quota interessi al netto dello spread, la quota parte capitale della rata resterà invece a carico del mutuatario, che vedrà perciò prolungata la durata del prestito.
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mercoledì 19 giugno 2013

Carte Fedeltà: dal marketing alle operazioni a premi

il mio portafogli (immagine presa dalla rete)
Questo post prende spunto da una semplice osservazione constatazione: ma quante card ho nel mio portafoglio? Forza su, miei cari lettori, provate anche voi a porvi la stessa domanda, potremmo aprire un sondaggio informale nei commenti, in cui potreste magari segnalare il numero di tessere collezionate. Proviamo insieme a guardare tra le mie: c'è la mitica Fìdaty dell'Esselunga (forse tra le prime ad avviare la moda, è distribuita dal 1994); quella del negozio di elettronica preferito; di abbigliamento e quella per libri e dischi, ah c'è anche quella per il rifornimento di carburanti. Le categorie principali sono queste, poi la volta che decidi di cambiare posto, alla cassa ti propongono la solita e fatidica domanda: la tessera ce l'ha?, e tu rispondi: no, vuole farla? Se dici si, avrai l'ennesima a cui cercare spazio e forse deciderai in futuro di tornare lì: il gioco del venditore sarà fatto.
Come certamente saprete, la diffusione delle card (adesso anche smart: dotate di microchip) è una delle principali componenti della più ampia strategia di fidelizzazione che ogni attività commerciale (almeno tra quelle di medie e grandi dimensioni) adottano per mantenere una stretta e costante relazione con i propri clienti, ed indurli a fare i propri acquisti in quel tal negozio. Gli strateghi la chiamano CRM (customer relationship marketing). Il primo passo è la raccolta dei dati personali: nome cognome; indirizzo ma sopratutto numero di cellulare ed e-mail attraverso cui veicolare poi, offerte e proposte di acquisto con sconto. In questa fase di compilazione dei moduli di richiesta della carta, è importante prestare attenzione alle caselle che si decideranno di barrare (occhio alla Privacy) perché è qui che si deciderà il destino dei nostri contatti: ovvero la loro eventuale diffusione presso altri soggetti.
L'altro aspetto collegato a queste strategie di marketing e che di per se stessa ne rappresenta un'altra forma, è la raccolta punti per il raggiungimento della quota utile al ritiro di un premio, quelle che in gergo tecnico sono chiamate operazioni a premi. Esiste una specifica disciplina giuridica per regolamentare quest'attività, che demanda il ruolo di regolatore e controllore al Ministero dello Sviluppo Economico a cui l'azienda promotrice del concorso o dell'operazione, dovrà comunicare l'avvio, il contenuto ed il regolamento stesso che dovrà anche essere pubblicizzato tra i consumatori destinatari finali dei premi.
Questo è tutto, l'origine e l'evoluzione del fenomeno: “Fidelizzazione dei clienti” sarebbe poi un'altra storia.
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