L'aggiornamento delle tariffe di
elettricità e gas che l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e
il sistema idrico (AEEGSI) svolge trimestralmente, prevede una
diminuzione dei costi di approvvigionamento energetico per il secondo
trimestre dell'anno (I aprile – 30 giugno 2016), a vantaggio dei
consumatori energivori appartenenti al mercato di maggior tutela. Nel
dettaglio un Kilo Watt ora (KWh) di energia elettrica costerà
complessivamente 17,91 centesimi di euro (0,1791 €/KWh), mentre per
un metro cubo (m3) di gas naturale (metano) pagheremo
69,38 centesimi (0,6938 €/m3). Il nuovo costo tariffario
determinerà un risparmio per la famiglia tipo (quella che consuma in
media, annualmente, 2.700 KWh di elettricità e 1.400 m3
di gas), proiettato sull'intero anno scorrevole (I luglio 2015 – 30
giugno 2016), di 8 euro per l'elettricità (la spesa sarà di 502 €
in decremento dell'1,6% sull'anno scorrevole precedente: I luglio
2014 – 30 giugno 2015) e di 59 € per il gas (1.076 € con una
diminuzione del 5,2% sull'anno trascorso). La diminuzione tariffaria
complessiva è dominata dal calo del prezzo della componente materia
prima, che complice la congiuntura economica internazionale, è
favorita nel suo acquisto dal basso costo registrato sui mercati
borsistici di riferimento. Componente energetica che incide nel suo
complesso per il 42,24 % (comprendendo il prezzo dell'energia
negoziato sul mercato, quello per il dispacciamento, la
commercializzazione e la perequazione) nella determinazione totale
del costo del KWh, il restante 57,76% è suddiviso tra le imposte
(Iva e accise) che incidono per il 13,60% (0,0243 €/KWh), la spesa
per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore pari al
18,42% - 0,0300 €/KWh e la spesa per gli oneri di sistema pari a
0,0461 €/KWh: il 25,74% del totale.
Tra gli oneri di sistema, ovvero circa
quel quarto di torta con cui potremmo rappresentare l'intero costo
del KWh, si annoverano 6 componenti che si spartiscono, in
proporzioni variabili, lo spicchio appena definito. La parte del
leone è interpretata dalla componente A3, che remunera gli incentivi
alle fonti rinnovabili e assimilate e che si mangia l'85,77% pari a
0,0395 €/KWh, dell'intera spesa per gli oneri di sistema. Tradotto:
la famiglia tipo, che consuma 2.700 KWh all'anno, contribuisce al
finanziamento del Conto Energia (il sistema di remunerazione per
l'energia elettrica prodotta dalle fonti eco-friendly),
con 106,76 €/anno, che moltiplicato per le 36 milioni di utenze
domestiche attive nel nostro Paese, permette al Governo di
raggranellare per difetto l'astronomica somma annuale di circa 4
miliardi, con cui finanziare ed incentivare la produzione di energia
elettrica verde. La componente A2 e MTC si mangiano il 6,39% della
fetta e comprendono oneri per la messa in sicurezza del nucleare e
compensazioni territoriali, comprensivi di 135 mln/anno destinati al
bilancio dello stato. Con il 5,27% la componente UC7 finanzia la
promozione dell'efficienza energetica, la A4 (che incide per l'1,30%)
sostiene i regimi tariffari speciali per la società Rete Ferroviaria
Italiana, la UC4 con lo 0,69% finanzia le compensazioni per le
imprese elettriche minori, la A5 (0,43%) sostiene la ricerca di
sistema, la As (0,15%) per il bonus elettrico (contributo di
solidarietà per le famiglie a basso reddito con difficoltà
economiche) e la componente Ae ora azzerata ,che pagava le
agevolazioni per le imprese manifatturiere a forte consumo di energia
elettrica.
Sul fronte del gas naturale
invece la spesa per la materia prima rappresenta il 37,77% del costo
del m3,
mentre qui sono le imposte, con il 40,13%, a rappresentare la fetta
più grande della torta. Gli oneri di sistema incidono per 2,89%
sull'intera tariffa e la spesa per il trasporto dell'idrocarburo e la
gestione del contatore assorbono il 19,21% del prezzo al m3.