mercoledì 23 dicembre 2020

La nuova TV digitale


Il passaggio al nuovo standard di trasmissione radiotelevisiva, denominato DVB-T2 (acronimo di Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial), sarà necessario per liberare la cosiddetta banda 700, ovvero la porzione di spettro elettromagnetico individuata dalle frequenze 694-790 Mhz, ora già assegnate ai servizi di trasmissione mobili 5G. La migrazione avverrà in due fasi, la prima a settembre 2021 e la seconda nel mese di giugno 2022.
Sarà necessario perciò, verificare se la televisione ora in dotazione, sia compatibile con il nuovo standard di trasmissione. Apparecchi acquistati dopo il I gennaio 2017 saranno sicuramente utilizzabili, televisioni acquistate prima di tale data dovranno invece essere verificate. La prova tecnica si potrà svolgere semplicemente: nel caso siano già visibili i canali in alta definizione (HD) di Rai1, Canale 5 e La7, rispettivamente sintonizzati sul 501, 505 e 507, il primo passaggio di settembre 2021 sarà superato. Per valutare se la televisione superi anche la seconda prova, quella del passaggio definitivo previsto per giugno 2022, saranno i canali 100 e 200 quelli da sintonizzare e se apparirà la scritta: “Test HEVC Main10” il test sarà superato, diversamente sarà necessario, se si vorrà continuare a fruire dei soliti programmi televisivi, acquistare un nuovo apparecchio o un decoder compatibile.
È disponibile un bonus da 50 euro per nuclei familiari con ISEE inferiore a 20 mila euro, per l'acquisto di un nuovo televisore o decoder, da utilizzare tra il 18 dicembre 2019 e il 31 dicembre 2022.
Per maggiori informazioni: nuovatvdigitale.mise.gov.it

mercoledì 16 dicembre 2020

La rottamazione delle Cartelle Esattoriali


Tra gli ultimi provvedimenti normativi del governo Renzi (che durò in carica dal 22 febbraio 2014 al 7 dicembre 2016, torniamo alla XVII legislatura), ci fu il decreto fiscale numero 193, del 22 ottobre 2016 (ne parlammo qui), convertito nella Legge 225 il I dicembre seguente. La norma, oltre a contenere il finanziamento di esigenze indifferibili, introduceva importanti e urgenti misure in materia fiscale e di riscossione.
Questa fu la legge che decretò la fine dell'esperienza Equitalia e che istituì, con decorrenza I luglio 2017, l'attuale Agenzia della riscossione (controllata direttamente dall'agenzia delle entrate), oggi deputata all'attività di riscossione, appunto, dei debiti che i cittadini hanno pendenti con gli enti pubblici creditori.
In virtù di questa importante innovazione, il Governo di allora, decise di definire bonariamente e in modo agevolato, i carichi affidati dai vari enti agli agenti della riscossione nel periodo 2000 – 2016. Tale definizione agevolata, divenne comunemente nota come procedura di rottamazione delle cartelle esattoriali. I debitori, con questo sistema di pagamento agevolato, avrebbero potuto pagare i debiti notificati, sgravandoli delle sanzioni aggiuntive eventualmente comminate per il mancato pagamento delle stesse imposte evase. Sarebbe così rimasto a loro carico, l'ammontare della sola tassa da versare e l'onere di riscossione sostenuto dall'agente riscossore (Equitalia prima e Agenzia della Riscossione poi), speso per svolgere la procedura esecutiva di recupero del credito.
Il pagamento sarebbe potuto anche essere dilazionato in più rate, su cui sarebbero stati applicati gli interessi, a patto che il 70% della somma dovuta (depurata dalle sanzioni), venisse pagata entro l'anno 2017 e il restante 30% nel 2018. L'adesione alla definizione agevolata, andava manifestata entro il 31 marzo 2017. Il mancato pagamento di una sola rata avrebbe determinato il decadimento di tutta la procedura.
Il decreto fiscale dell'anno successivo: il numero 148 del 16 ottobre 2017 (il Governo in carica era quello di Paolo Gentiloni, sempre XVII legislatura), estese la procedura di definizione agevolata, introdotta con la norma dell'anno prima, e inaugurò così la Rottamazione bis. In questo caso il termine per l'adesione sarebbe stato il 15 maggio 2018 e dal seguente mese di luglio, sarebbe iniziato il pagamento della prima rata.
Arriviamo così alla Rottamazione ter, istituita con il Decreto Fiscale 119 del 23 ottobre 2018 (siamo entrati nella XVIII legislatura con le elezioni del 13 marzo di quell'anno e il Governo allora in carica era il Conte I), in cui l'agevolazione per il contribuente moroso diventò molto conveniente. I carichi pendenti oggetto della rottamazione ter, sono identici a quelli definiti nel primo decreto del 2016, salvo la loro estensione temporale: vengono infatti ammessi quei debiti iscritti a ruolo dall'anno 2000 al 31 dicembre 2017. Il maggiore beneficio si ottiene con il pagamento rateale: le rate diventano massimo 18 consecutive, ciascuna d'importo pari al 10% della somma dovuta, le prime due con scadenza il 31 luglio 2019 e il 30 novembre 2019 e le restanti 16 pagabili in 4 comode rate annuali (l'ultimo giorno dei mesi di febbraio, maggio, luglio e novembre, rispettivamente), a partire dall'anno 2020. Entro il 30 aprile 2019 si sarebbe dovuta manifestare, all'agente riscossore, l'adesione alla terza procedura di definizione agevolata delle cartelle esattoriali.
Per arrivare alle notizie di questi giorni, che riguardano gli aderenti all'ultima procedura di rottamazione, in cui con il decreto ristori (il quater: numero 157 del 30 novembre 2020, in fase di conversione – nel frattempo il Governo è cambiato: l'attuale è il Conte II, sempre XVIII legislatura), si prorogano le date di scadenza delle rate programmate per l'intero 2020, già rimandate con il decreto rilancio di maggio, alla fine di dicembre. Il nuovo termine è il I marzo 2021, quel giorno si dovranno pagare: le quattro rate scadute nel 2020 e la I del 2021. Salvo ulteriori eventuali proroghe.
Per ulteriori approfondimenti: Agenzia della Riscossione

mercoledì 9 dicembre 2020

Operazione cashless (senza contanti)


Limitare l'uso del contante nelle transazioni economico finanziarie, può avere numerose e rilevanti finalità lagalitarie. Prima fra tutte, risulterebbe utile per il contrasto all'evasione fiscale (ogni anno, secondo le valutazioni della commissione Giovannini, in Italia, sono evasi circa 35 miliardi di imposte sul valore aggiunto – Iva), poi rappresenterebbe sicuramente un argine al dilagare delle attività illecite agite dalla criminalità organizzata (in cui tipicamente, gli scambi economici illegali avvengono in denaro contante), ed infine sarebbe un'ulteriore misura di contrasto al terrorismo, le cui azioni sono finanziate in moneta sonante.
La possibilità di tracciare i pagamenti, mediante l'uso di strumenti elettronici, quali le carte di pagamento (di debito o credito) e altri sistemi digitali come la diffusione di applicazioni informatiche, è senza dubbio il principale strumento di contrasto all'illegalità.
L'Italia è tra i Paesi Europei, in cui la maggior parte dei pagamenti avviene in contanti, e le raccomandazioni del Consiglio Europeo per l'anno in corso, sono tra le altre, quella di limitarne proprio l'uso. Il Governo Italiano, ha deciso di attuare questa limitazione, con due strumenti: quella di porre una soglia limite al trasferimento di denaro contante tra soggetti diversi, che dal I luglio 2020 è di 2.000 euro e dal I gennaio 2022, si ridurrà a mille; e con l'incentivazione dell'uso della moneta elettronica (il piano cashless).
Questa lunga premessa per introdurre e illustrare il nuovo piano governativo d'incentivo all'uso dei pagamenti elettronici, pubblicizzato all'inizio del mese con il roboante ed esotico termine di Cashback (soldi indietro, nella traduzione più prosaica). Il meccanismo, differenziato in tre fasi, ha lo scopo di restituire fino a 300 euro annui su almeno 100 transazioni fatte con le carte di credito, debito e app.
Il lancio dell'iniziativa, che ha per il momento trovato grossi ostacoli tecnici, calendarizzato per l'8 dicembre 2020: è il CashBack di Natale: la prima fase. Con almeno 10 pagamenti saldati attraverso l'uso della moneta elettronica, fino al 31 dicembre 2020, si può maturare la restituzione di massimo 150 euro. Viene applicato lo sconto del 10% sul valore di ogni transazione fino al limite di 15 euro. Perciò per ottenere indietro la somma massima prevista, in questa prima fase sperimentale; di 150 euro, si dovranno fare almeno 10 pagamenti di 150 euro ciascuno, diversamente si riceverà l'accredito della somma degli sconti accumulati.
L'attuazione dell'incentivo prevede l'uso dell'applicazione IO: l'app dei servizi pubblici a cui accedere con la propria identità digitale (spid) o carta d'identità elettronica. Qui si registrano le carte o gli altri sistemi di pagamento abilitati, e l'Iban del conto corrente su cui verranno accreditati gli sconti accumulati con le transazioni economiche, finalizzate all'acquisto di beni e servizi in locali fisici (sono esclusi quelli on-line).
A regime, la seconda fase, ovvero dal I gennaio 2021, si prevede che l'accredito degli sconti accumulati, avverrà semestralmente fino ad un massimo di 150 euro a semestre per almeno 50 transazioni elettroniche effettuate. Infine, terza fase, tra i primi 100 mila partecipanti all'iniziativa, che nell'arco del semestre abbiano fatto il numero più alto di pagamenti tracciabili, potranno ricevere il Super Cash Back di 1.500 euro.

mercoledì 2 dicembre 2020

La lotteria degli scontrini


Al via il I gennaio 2021.
Il nostro Paese è vittima, annualmente, di un'evasione fiscale, quantificata complessivamente, in circa cento dieci miliardi di euro. L'imposta più evasa risulta essere l'IVA, con circa trentacinque miliardi di ammanco: pari al 2% del PIL nazionale. Questi sono i dati riportati nella Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva, redatta ogni anno e pubblicata insieme alla nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef), dalla Commissione presieduta dal Prof. Enrico Giovannini.
Le raccomandazioni del Consiglio Europeo al Paese, inoltre, prevedono l'adozione di politiche volte a contrastare l'evasione fiscale, in particolare nella forma della omessa fatturazione e a potenziare i pagamenti elettronici obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti.
La lotteria degli scontrini è un'operazione strategica finalizzata al recupero dell'imposta evasa.
La sua istituzione, si può far risalire alla legge di bilancio per l'anno 2017 (Legge 232 dell'11 dicembre 2016 articolo 1 commi 540 e seguenti), e il suo avvio sarebbe dovuto avvenire, originariamente, il I gennaio 2018. Alcuni provvedimenti normativi, ne hanno continuamente rinviato l'avvio, fino ad oggi, quando sembra ormai certo che il I gennaio 2021, cominceranno le estrazioni dei premi messi in palio.
Il meccanismo per partecipare è molto semplice: si raggiunge il portale omonimo: lotteriadegliscontrini.gov.it, si sceglie: “Partecipa Ora”, si inserisce il proprio codice fiscale e viene così generato il proprio codice lotteria (stampabile o salvabile sul proprio smartphone), da mostrare al negoziante prima che emetta lo scontrino di acquisto di beni e/o servizi d'importo superiore a 1 euro.
Lo scontrino così generato, darà origine, a un numero di biglietti virtuali estraibili, pari a quello del suo importo, fino a un massimo di mille. Per esempio lo scontrino da 36,50 euro originerà 37 biglietti della lotteria potenzialmente estraibili. Più spendi maggiore sarà la probabilità di vincita.
Le estrazioni saranno: settimanali (il giovedì di ogni settimana, la prima calendarizzata per il 14 gennaio 2021), in cui saranno estratti i 7 premi da 5 mila euro ciascuno, tra i biglietti virtuali trasmessi dagli esercenti nella settimana precedente: dal 4 al 10 gennaio; mensili (avverranno il secondo giovedì del mese successivo: la prima l'11 febbraio 2021), tra gli scontrini emessi il mese precedente, in cui si assegneranno 3 premi da 30 mila euro e infine annuale (da calendarizzare con il provvedimento del Direttore generale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), che assegnerà un premio da 1 milione di euro allo scontrino estratto tra quelli emessi e trasmessi all'agenzia delle entrate dagli esercenti, nell'arco dell'anno precedente, escludendo quelli già risultati vincenti.
In più, se il pagamento avverrà con la moneta elettronica (carte di credito, debito, prepagate e app connesse), si parteciperà, oltre alle estrazioni ordinarie, a quelle dette: “zerocontanti”, in cui a vincere saranno il consumatore e l'esercente. In quelle settimanali sono 15 i premi ad essere assegnati: 25 mila euro per il consumatore e 5 mila per l'esercente. Nelle mensili ci sono 10 premi da 100 mila euro per i consumatori e 10 da 20 mila per gli esercenti. In quella annuale il premio sarà di 5 milioni per il consumatore e 1 per l'esercente.
Le vincite saranno comunicate dall'Agenzia delle dogane via lettera raccomandata o Pec, e ancora via sms se ci si registra nell'area riservata, che verrà attivata quando inizierà la lotteria.
Nel caso in cui l'esercente si rifiuti di registrare sullo scontrino in emissione, il codice lotteria personale, potrà essere segnalato dal consumatore, nell'area riservata del portale e sarà oggetto di analisi da parte dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.
Con l'aiuto della dea fortuna contrastiamo l'evasione fiscale.

mercoledì 25 novembre 2020

La morosità delle bollette energetiche e idriche


Nel corso della prima ondata epidemiologica da Covid-19, che ha costretto il governo ad adottare provvedimenti di contenimento di diffusione della malattia: il cosiddetto periodo di lockdown (o clausura totale per dirlo in Italiano), l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), ha emanato una delibera (la numero 60/2020/R/com del 12 marzo 2020), successivamente integrata dalle seguenti tre sullo stesso tema (la 117, 124 e 148), in cui si sono sospese le procedure d'interruzione delle forniture energetiche (elettricità e gas) e idriche per i clienti finali in stato di morosità.
Dal 10 marzo 2020 fino al 17 maggio 2020 (periodo di durata della prima chiusura), i fornitori di energia elettrica, gas e acqua, sono stati obbligati a sospendere le procedure d'interruzione di fornitura per i clienti finali che si trovavano già, alla data del 10 marzo, o si sono venuti a trovare in seguito, fino al 17 maggio, in uno stato d'insolvenza per il pagamento delle fatture. Così come avviene usualmente nei territori sconvolti da eventi sismici o da altre calamità naturali.
La notizia, ormai, fortunatamente superata, ci da lo spunto però per ripassare le diverse fasi procedurali, che si susseguono nel caso del mancato pagamento di una bolletta energetica entro la data di scadenza.
Se il cliente non paga la bolletta entro la data di scadenza, il fornitore ha il diritto di recuperare il proprio credito. Il primo passo che compie è quello di comunicare la messa in mora del cliente (da qui lo stato di morosità conseguente). Questa comunicazione avviene con lettera raccomandata o con PEC (posta elettronica certificata). Il venditore indicherà il termine ultimo entro cui effettuare il pagamento, decorso il quale chiederà all'impresa distributrice di sospendere la fornitura. La sospensione può essere richiesta solo dopo che siano trascorsi 3 giorni lavorativi dal termine ultimo intimato per il pagamento e almeno 40 giorni solari dalla data in cui il cliente ha ricevuto la notifica di costituzione in mora. Se la sospensione della fornitura avviene senza il rispetto dei termini indicati, il consumatore ha diritto a un indennizzo.
Per ulteriori approfondimenti sull'argomento e su altri di rilevante interesse, consiglio la consultazione dell'Atlante del Consumatore, disponibile nella sezione del sito istituzionale ARERA.

mercoledì 18 novembre 2020

L'innovazione digitale nella Pubblica Amministrazione: Spid e IO


Il recente decreto Semplificazione (per i cultori dell'approfondimento i riferimenti normativi sono: D.L.76/2020 “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”, convertito con modificazioni nella Legge 120 dell' 11 settembre 2020), ha introdotto alcuni importanti aggiornamenti al Codice dell'amministrazione digitale (D.L.vo 82/2005): il testo legislativo base su cui si fonda il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Qui, troviamo definiti i concetti d'identità digitale e domicilio digitale, regole di comunicazione e organizzazione digitale tra gli enti istituzionali della Repubblica e ancora: modalità di fruizione e conservazione dei dati delle pubbliche amministrazioni, trasmissione informatica documentale e sistema pubblico di connettività.
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), e la Carta d'identità Elettronica (CIE), dal prossimo 28 febbraio 2021, saranno le uniche credenziali utili per l'accesso ai servizi digitali offerti dalla pubblica amministrazione, da quella Nazionale alla territoriale (Regioni e Comuni) passando per gli enti pubblici e le agenzie. Perciò, per accedere, per esempio, alla dichiarazione dei redditi pre-compilata, ci si dovrà autenticare sul sito dell'agenzia delle entrate tramite Spid o Cie.
Ottenere un'identità digitale è piuttosto semplice: il primo passo da compiere è quello di visitare il sito dell'Agenzia per l'Italia Digitale: spid.gov.it, possedere un indirizzo di posta elettronica (e-mail) , il numero di cellulare abitualmente in uso, carta d'identità e tessera sanitaria. Il secondo passo da compiere è quello della scelta dell'Identity Provider (l'impresa che materialmente offre e garantisce, in convenzione con l'agenzia governativa, il servizio d'identità digitale), sono 9 quelli accreditati, ciascuno dei quali fornisce diversi livelli di sicurezza, e modalità di riconoscimento: di persona; via webcam, o con firma digitale. Una volta espletate le formalità, al richiedente verrà assegnata la sua identità digitale, costituita da un nome utente e una password associata, validi per l'accesso a tutti i servizi resi disponibili dalla pubblica amministrazione. Una valida semplificazione se si pensa alla scocciatura di dover affrontare ogni volta una nuova procedura di registrazione per poter accedere ai diversi servizi digitali pubblici.
L'uso della Carta d'identità Elettronica prevede il possesso di un lettore da collegare al computer che riconosca i dati della smart card abilitata.
Un'altra importante novità, è rappresentata dall'intenzione d'implementare le potenzialità dell'applicazione per smartphone IO, realizzata dalla società pubblica PagoPa S.p.a con lo scopo di diffondere i servizi digitali in Italia. L'applicazione, diffusasi la scorsa estate per l'erogazione del Bonus Vacanze, diventerà il primo canale di accesso ai servizi pubblici tramite app. Qui, trovano già spazio, ed entro il prossimo febbraio dovranno renderli disponibili tutti gli enti locali, alcuni servizi di notifica e pagamento dei tributi comunali (come Tari, Tasi e Imu), attivi per i cittadini di Milano, Torino, Palermo, Venezia, Reggio Emilia, Roma e altri comuni minori.
Il futuro ci attende, servizi digitali semplici, accessibili e sicuri possono semplificarci la vita.

mercoledì 11 novembre 2020

Il Buono Mobilità


I principali provvedimenti normativi, emanati per fronteggiare l'emergenza economico – sociale, scatenatasi a valle delle restrizioni adottate per limitare l'espansione della pandemia da Covid-19, dal Decreto Cura Italia di marzo al Decreto Sviluppo di maggio, hanno istituito nuove forme di indennizzo economico da erogare sotto forma di buoni: da quello per le vacanze a quello per la mobilità, passando per i voucher turistici a quelli per palestre, musei e concerti. Il governo ha inaugurato la saga del buono (se posso permettermi una banale considerazione personale ndr).
In questo post, analizzeremo l'introduzione e le modalità di fruizione del buono, dedicato questa volta alla mobilità, il cui utilizzo ha mandato in tilt, come emerso dalle recenti cronache, alcune strutture informatiche pubbliche.
Iniziamo, dalla cornice normativa che istituisce l'adozione di alcune misure per incentivare la mobilità sostenibile. La norma di riferimento è il Decreto Legge 34/2020 (cosiddetto Decreto Sviluppo), convertito con modificazioni nella legge 77 del 17 luglio 2020. L'articolo che ci interessa è il 229, in cui si disciplina il “Buono Mobilità”, riservato a residenti maggiorenni in capoluoghi di regione, città Metropolitane, nei capoluoghi di provincia ovvero in comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti. Si definiscono così i soggetti beneficiari. L'ammontare del buono sarà pari al 60% della spesa (fino a un massimo di 500 euro) sostenuta per l'acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, di veicoli a propulsione elettrica (per semplificare monopattini), ovvero per l'acquisto di servizi tipo bike sharing (servizi di mobilità individuale condivisa). Buono spendibile dal 4 maggio 2020 fino al 31 dicembre 2020 e richiedibile una sola volta per le finalità suddette.
Il successivo Decreto Ministeriale, pubblicato dal Ministero dell'ambiente di concerto con quelli dell'Economia e delle Finanze e delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha disciplinato le modalità di fruizione di detto Buono. La finalità del programma, definito sperimentale, avrebbe il proposito di incentivare forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico locale, utili a fronteggiare le alterazioni climatiche indotte dalle attività antropiche, e quelle epidemiologiche provocate dalla diffusione del Covid-19.
Viene creata un'applicazione web accessibile, previa autenticazione, ai beneficiari dell'incentivo e ai fornitori di beni e servizi oggetto dello sconto finanziato, dal nome accattivante: “buonomobilita.it”.
Il decreto ministeriale, prevede che le risorse disponibili per l'intero 2020, pari a 210 milioni di euro, così come annunciato dal Ministro Costa, siano assegnati secondo l'ordine cronologico di arrivo delle istanze. Per inoltrare la richiesta, sarà necessario accedere al portale, accreditarsi con lo SPID, e compilare l'autodichiarazione sul requisito di residenza, verrà così generato il buono spendibile entro 30 giorni dalla sua creazione, in uno dei fornitori di beni e servizi inseriti alla voce del sito: “Dove usare i Buoni”. 
Questa procedura è valida dal 3 novembre 2020 (dal sessantesimo giorno la data di pubblicazione del decreto, avvenuta il 5 settembre). Tutti gli acquisti, fatti dopo il 4 maggio e fino al 3 novembre, saranno rimborsati presentando la fattura di acquisto e il codice Iban su cui ricevere l'accredito del beneficio: 60% della spesa fino a un massimo di 500,00 euro. Risorse che però sono andate esaurite in poche ore. Da lunedì 9 novembre e fino al 9 dicembre prossimo, sarà possibile pre-registrarsi, di modo che il ministero dell'ambiente possa quantificare le risorse necessarie al rifinanziamento del programma.
Resta valida invece l'erogazione del buono, per cui saranno gli esercenti a chiederne il rimborso entro il 31 marzo 2021.