Tra gli ultimi provvedimenti normativi del governo Renzi (che durò in carica dal 22 febbraio 2014 al 7 dicembre 2016, torniamo alla XVII legislatura), ci fu il decreto fiscale numero 193, del 22 ottobre 2016 (ne parlammo qui), convertito nella Legge 225 il I dicembre seguente. La norma, oltre a contenere il finanziamento di esigenze indifferibili, introduceva importanti e urgenti misure in materia fiscale e di riscossione.
Questa fu la legge che decretò la fine dell'esperienza Equitalia
e che istituì, con decorrenza I luglio 2017, l'attuale Agenzia
della riscossione (controllata direttamente dall'agenzia delle
entrate), oggi deputata all'attività di riscossione, appunto, dei
debiti che i cittadini hanno pendenti con gli enti pubblici
creditori.
In virtù di questa importante innovazione, il Governo di allora,
decise di definire bonariamente e in modo agevolato, i carichi
affidati dai vari enti agli agenti della riscossione nel periodo 2000
– 2016. Tale definizione agevolata, divenne comunemente nota come
procedura di rottamazione delle cartelle esattoriali. I debitori, con
questo sistema di pagamento agevolato, avrebbero potuto pagare i
debiti notificati, sgravandoli delle sanzioni aggiuntive
eventualmente comminate per il mancato pagamento delle stesse imposte
evase. Sarebbe così rimasto a loro carico, l'ammontare della sola
tassa da versare e l'onere di riscossione sostenuto dall'agente
riscossore (Equitalia prima e Agenzia della Riscossione poi), speso per svolgere la procedura esecutiva di recupero del credito.
Il pagamento sarebbe potuto anche essere dilazionato in più rate,
su cui sarebbero stati applicati gli interessi, a patto che il 70%
della somma dovuta (depurata dalle sanzioni), venisse pagata entro
l'anno 2017 e il restante 30% nel 2018. L'adesione alla definizione
agevolata, andava manifestata entro il 31 marzo 2017. Il mancato
pagamento di una sola rata avrebbe determinato il decadimento di
tutta la procedura.
Il decreto fiscale dell'anno successivo: il
numero 148 del 16 ottobre 2017 (il Governo in carica era quello di
Paolo Gentiloni, sempre XVII legislatura), estese la procedura di
definizione agevolata, introdotta con la norma dell'anno prima, e
inaugurò così la Rottamazione bis. In questo caso il termine
per l'adesione sarebbe stato il 15 maggio 2018 e dal seguente mese di
luglio, sarebbe iniziato il pagamento della prima rata.
Arriviamo così alla Rottamazione ter,
istituita con il Decreto Fiscale 119 del 23 ottobre 2018 (siamo
entrati nella XVIII legislatura con le elezioni del 13 marzo di
quell'anno e il Governo allora in carica era il Conte I), in cui
l'agevolazione per il contribuente moroso diventò molto conveniente.
I carichi pendenti oggetto della rottamazione ter,
sono identici a quelli definiti nel primo decreto del 2016, salvo la
loro estensione temporale: vengono infatti ammessi quei debiti
iscritti a ruolo dall'anno 2000 al 31 dicembre 2017. Il maggiore
beneficio si ottiene con il pagamento rateale: le rate diventano
massimo 18 consecutive, ciascuna d'importo pari al 10% della somma
dovuta, le prime due con scadenza il 31 luglio 2019 e il 30 novembre
2019 e le restanti 16 pagabili in 4 comode rate annuali (l'ultimo
giorno dei mesi di febbraio, maggio, luglio e novembre,
rispettivamente), a partire dall'anno 2020. Entro il 30 aprile 2019 si
sarebbe dovuta manifestare, all'agente riscossore, l'adesione alla
terza procedura di definizione agevolata delle cartelle esattoriali.
Per arrivare alle notizie di
questi giorni, che riguardano gli aderenti all'ultima procedura di
rottamazione, in cui con il decreto ristori (il quater:
numero 157 del 30 novembre 2020, in fase di conversione – nel
frattempo il Governo è cambiato: l'attuale è il Conte II, sempre
XVIII legislatura), si prorogano le date di scadenza delle rate
programmate per l'intero 2020, già rimandate con il decreto rilancio
di maggio, alla fine di dicembre. Il nuovo termine è il I marzo
2021, quel giorno si dovranno pagare: le quattro rate scadute nel 2020
e la I del 2021. Salvo ulteriori eventuali proroghe.
Per ulteriori approfondimenti: Agenzia della Riscossione