Gli operatori telefonici, tutti
indistintamente, si sono progressivamente uniformati ad una cadenza
di fatturazione dei servizi a 28 giorni. Hanno prima adeguato la
periodicità sui servizi mobili e poi l'hanno estesa anche a quelli
fissi. La prima variazione è stata registrata da Wind nel mese di
marzo 2015 e successivamente Vodafone e Tim hanno seguito la stessa
via. L'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (l'Agcom), aveva
posto un freno alla tendenza dilagante, ed in un suo provvedimento
della scorsa estate, poi impugnato dalle compagnie presso il Tar,
aveva imposto che la fatturazione a quattro settimane sarebbe stata
permessa solo nei servizi di telefonia mobile, mentre per quelli
fissi la periodicità di esposizione dei costi al consumatore,
sarebbe dovuta essere almeno mensile. Il periodo di stasi, seguito
all'impugnazione del provvedimento autoritativo presso il Tribunale
Amministrativo, aveva di fatto, lasciato immutate le condizioni
economiche applicate dalle compagnie, comportamento sanzionato
dall'Agcom il 20 dicembre 2017.
L'inizio dello scorso autunno, in
concomitanza con la discussione in Parlamento del cosiddetto Decreto
Fiscale, ha segnato il ritorno nel dibattito pubblico, del tanto
odiato aumento surrettizio delle bollette telefoniche. Il
provvedimento legislativo che ha definitivamente regolato la
periodicità di emissione delle fatture è il Decreto Leggen.148/2017 del sedici ottobre 2017, poi convertito nella legge n.172
del 4 dicembre successivo.
L'articolo di riferimento: il 19
quinquiesdecies introduce
alcune misure urgenti a tutela degli utenti dei servizi di
comunicazioni elettroniche (telefonia e reti televisive) in materia
di cadenza di rinnovo delle offerte e fatturazione dei servizi, e
fissa subito, nel primo comma, una periodicità mensile o multipla di
essa. Nel secondo comma, s'impone un adeguamento alla nuova
disposizione, per tutti gli operatori del settore, entro 120 giorni
dall'entrata in vigore del provvedimento (entro il prossimo 5 aprile
2018). Sono previsti infine, indennizzi per gli utenti nel caso in
cui l'operatore telefonico dovesse disattendere lo standard
di periodicità mensile fissato nelle condizioni contrattuali e nella
carta dei servizi collegata.
Wind-Tre,
Tim, Vodafone e Fastweb, hanno già annunciato ai propri clienti gli
obblighi imposti dalla legge 172 del 4 dicembre, e ritorneranno
perciò ad una periodicità di fatturazione e di rinnovo delle
promozioni mensile, mantenendo però inalterato l'aumento tariffario
introdotto dalla fatturazione a 28 giorni. Spalmeranno; infatti
l'incremento dell'8,6% così raggiunto, sul costo dei servizi esposto
nelle canoniche 12 bollette mensili.
L'unica cosa ad essere rimasta
inalterata, per un verso o per l'altro, è proprio questo aumento
tariffario: prima mascherato con l'emissione della tredicesima
bolletta (la fatturazione quadri settimanale) e ora stabilizzato con
il ritorno alla cadenza mensile.