Gli
intestatari di un contratto di mutuo a tasso variabile, considerati
gli attuali valori dei saggi d'interesse a cui essi sono indicizzati,
stanno beneficiando di una considerevole diminuzione dell'ammontare
della loro rata periodica. L'Euribor (Euro Interbank Offered Rate
cioè il tasso interbancario a cui le banche si prestano denaro tra
loro), considerato ed utilizzato nella quasi totalità dei contratti
di mutuo a tasso variabile (a 1 mese, 3 mesi, 6 e 1 anno), è
sprofondato in territorio negativo. In particolare la soglia
psicologica del suo valore nullo (lo zero) è stata superata verso il
basso, per la prima volta, all'inizio della primavera dello scorso
anno (2015) e attualmente (maggio 2016) il suo valore ad 1 mese si
attesta a -0,35%, mentre quello a 3 mesi è a -0,26%. Questi valori
negativi incidono positivamente, per il consumatore, nel calcolo
della rata variabile del mutuo, perché decrementa il tasso
d'interesse complessivo pattuito, che comprende appunto il tasso
interbancario di riferimento (Euribor) a cui viene sommato il
cosiddetto spread
bancario:
il margine di guadagno vero e proprio dell'intermediario creditore.
La somma algebrica dei due valori considerati, erode proprio questo
ultimo parametro (lo spread)
generando la nota condizione di favore per il mutuatario.
Le
banche sono subito corse ai ripari, introducendo nei nuovi contratti
di mutuo una specifica clausola detta del floor
(pavimento
in inglese): ovvero se l'indice di riferimento interbancario, dovesse
risultare negativo, questo verrebbe considerato semplicemente nullo,
nel calcolo del tasso d'interesse da applicare alla determinazione
della rata del mutuo, senza incidere ne scalfire l'intero valore
dello spread. Per la verità risultano casi in cui questo floor sia
stato surrettiziamente ed arbitrariamente applicato (senza cioè che
fosse specificato esplicitamente nelle clausole contrattuali
disciplinanti il rapporto di mutuo) da alcune banche, tanto che è
risultata necessaria l'emanazione di una comunicazione da parte della
Banca d'Italia (l'organismo di controllo del settore) indirizzata
agli intermediari creditizi il 3 febbraio 2016, in cui si invitano
gli intermediari a rispettare scrupolosamente la normativa e la
trasparenza nonché la puntuale applicazione delle clausole
contrattuali pattuite con la clientela, l'aggiornamento e la verifica
degli applicativi utilizzati nel calcolo delle rate.
Perciò
miei cari lettori, se avete in corso un mutuo a tasso variabile e
notate che l'ammontare della rata non abbia beneficiato delle
favorevoli diminuzioni dei tassi, non esitate! fissate un
appuntamento per valutare insieme le condizioni contrattuali del
mutuo.