Il crollo del ponte Morandi alla
vigilia di ferragosto 2018 (tratto cittadino sopraelevato sul
torrente Polcevera - città di Genova - del tronco autostradale A10
Genova-Savona), ha acceso il dibattito pubblico sul tema delle
concessioni autostradali e sull'ammontare dei pedaggi riscossi dai
concessionari.
L'affidamento della gestione,
manutenzione e innovazione dei tratti autostradali a società private
(i concessionari), s'inserisce nell'ampio ciclo di privatizzazioni
che ha interessato numerosi enti e società pubbliche dal 1996 ai
primi anni 2000, avviato con l'intenzione di risanare il disastrato
bilancio statale ed erodere la montagna di debito pubblico che ancora
oggi ci sovrasta.
La storia viaria del nostro Paese è
stata guidata, almeno negli ultimi 90 anni, dall'ANAS (istituita nel
1928 e trasformata nel 1946 in Azienda Nazionale Autonoma delle
Strade e poi nel 2002 in Società per Azioni, dal I gennaio 2018 è
parte del Gruppo FS Italiane), che ha realizzato strade, ponti,
gallerie e ne ha curato la loro manutenzione. Oggi la gestione di
tale rete è parzialmente affidata ai privati, mediante la stipula di
apposite convenzioni, originariamente contrattate tra ANAS
(concedente) e concessionario autostradale e successivamente
modificate e aggiornate dalla Struttura di Vigilanza sulle
concessionarie autostradali del Ministero delle Infrastrutture e deiTrasporti operativa dal I ottobre 2012, che ha sostituito nel suo
ruolo l'Anas.
Il tanto bistrattato CIPE (il Comitato
interministeriale per la programmazione Economica), il 15 giugno 2007
ha emanato una direttiva in materia di regolazione economica del
settore autostradale, in cui si è definita la formula tariffaria per
calcolare la percentuale di variazione annuale a cui ciascun
concessionario può adeguare il costo del pedaggio della tratta
autostradale affidatagli. L'ammontare dell'adeguamento tariffario
annuale applicabile, si ottiene sottraendo dal tasso di inflazione
programmato, un parametro, espresso in percentuale, che tenga conto
(semplificando) di costi ed investimenti sostenuti dal
concessionario.
Così: puntualmente, all'inizio di ogni anno assistiamo ad un più
o meno oneroso incremento delle tariffe dei pedaggi autostradali.