Il termine biologico associato
all'attività agricola, sarebbe in realtà usato impropriamente,
secondo il parere di alcuni autorevoli studiosi. L'intenzione di
classificare questa filosofia di coltivazione e produzione
alimentare: ovvero quella di considerare l'attività agricola parte
di un intero e armonico ecosistema naturale, risulterebbe forse più
efficace ed appropriata se si adottassero aggettivi come: organica o
ecologica, utilizzati in altri idiomi linguistici. Già perché la
conduzione dei terreni e l'allevamento di animali con le tecniche
“biologiche” prevede l'impiego limitato di fitofarmaci e concimi
chimici derivati dalla sintesi di processi industriali, mentre si
privilegiano la rotazione delle culture e l'impiego di fertilizzanti
organici per preservare la fertilità dei terreni. L'impatto
ambientale derivante da questo tipo di attività antropica, sarebbe
così ridotto al minimo.
Il primo regolamento Europeo che ha
disciplinato e normato questo settore agricolo, è il n.834 del 2007,
in esso sono definite alcune principali linee guida da seguire per
ottenere una corretta e certificata produzione biologica, che sarà
indicata sulla confezione degli alimenti con l'idonea e ormai nota
etichettatura stilizzata: la foglia di stelle. La conduzione di
un'azienda agricola organica, per ottenere la certificazione Europea,
dovrà seguire alcuni principi inderogabili: il sistema di
coltivazione dovrà risultare sostenibile; dovrà porre grande enfasi
sulla protezione ambientale; privilegiare una grande varietà di
prodotti di alta qualità; dedicare molta attenzione alla
biodiversità; adottare elevati standard per la protezione degli
animali allevati; trasmettere fiducia nei consumatori e proteggere i
loro interessi ed infine adottare un ciclo produttivo sostenibile e
per quanto possibile chiuso, che escluda l'apporto di materiale
organico geneticamente modificato.
Le statistiche ed i dati Europei
relativi a questo settore agricolo (quello biologico ndr),
sono racchiusi nel secondo rapporto dell'Unione Europea pubblicato
nell'ottobre del 2013 e fotografa una realtà continentale in rapida
espansione: nel 2002 erano 5,7 i milioni di ettari coltivati a
biologico, mentre nel 2011 questi si sono incrementati fino a 9,6 e
rappresentano solo il 5,4% dell'estensione totale di terreni agricoli
coltivati. Nell'Europa a 27 si contano 186 mila aziende dedite alle
produzioni organiche.
Nel
nostro Paese è stato recentemente pubblicato il Piano strategicoNazionale per lo sviluppo del sistema biologico (disponibile sul sito
istituzionale del Ministero dell'Agricoltura), che parte da
un'analisi del contesto ed arriva alla definizione di obiettivi
realizzabili attraverso l'attuazione di azioni strategiche mirate
alla promozione e al sostegno dell'attività organica.
Per
apprezzare i risultati di questa serie di tecniche di coltivazione
ecologica, non resta altro da fare che testare alla papilla il gusto
ed i sapori delle prelibatezze ottenute dallo sforzo degli
agricoltori ecosostenibili.