Un anno è già
trascorso, da quando, nel settembre 2015 scoppiò lo scandalo
VolksWagen. La casa automobilistica Tedesca, fu costretta ad
ammettere di avere implementato un software, che installato
nelle centraline elettroniche dei motori di alcuni modelli prodotti
dall'azienda, fosse in grado di falsare i risultati delle prove
tecniche di omologazione relative alla quantità di inquinanti emessi
dai gas di scarico delle sue autovetture. In parole povere,
l'algoritmo riusciva a modulare l'emissione di gas nocivi, come gli
ossidi di azoto, quando l'auto era soggetta a prove di laboratorio, e
a far rientrare così i parametri ottenuti entro i limiti fissati
dalle normative ambientali, Statunitensi ed Europee. In realtà tali
valori, come appurato dall'americano Peter Mock, ricercatore
dell'International Council Clean Trasportation, risultavano
nettamente superiori a quelli dichiarati quando l'auto era soggetta
al suo normale uso ordinario.
Le Autorità
Statunitensi, nei mesi scorsi, hanno raggiunto un accordo
stragiudiziale con il colosso automobilistico di Friedburg, che ha
determinato un costo per la Volkswagen di 15,3 miliardi di dollari:
10 dei quali alimenteranno la costituzione di un nuovo fondo che
finanzierà: il riacquisto degli autoveicoli incriminati di cui
eventualmente i consumatori vorranno liberarsi; le riparazioni e gli
indennizzi variabili tra i 5 e 10 mila dollari per veicolo.2,7 mld
sarà l'indennizzo da versare all'Ente per la protezione ambientale
Americano in tre anni, a compensazione dei danni ambientali procurati
dall'inquinamento atmosferico. 2 mld sarà l'ammontare degli
investimenti che l'azienda dovrà fare in dieci anni per sviluppare
tecnologie ed infrastrutture destinate ai veicoli elettrici e 600
milioni invece saranno i dollari da versare a 44 stati per chiudere
le cause intentate a livello statale a protezione dei diritti dei
consumatori. Il numero dei veicoli coinvolti, i modelli di Golf,
Jetta, Passat, Beetle e Audi A3, venduti sul mercato americano,
sarebbe di 475 mila.
In Europa invece? Sarà la
commissione Europea, nei panni della Commissaria alla Giustizia Vĕra
Jourová's,
a coordinare le azioni legali intentate dalle associazioni dei
consumatori continentali e dalle Autorità Giuridiche dei singoli
stati membri. La responsabile della giustizia Europea, ritiene che
siano state violate, dalla casa automobilistica, almeno due
direttive: quella sulle pratiche commerciali scorrette e quella sulla
garanzia post-vendita. Qui i numeri in gioco sono decisamente
superiori rispetto ai valori del mercato d'oltre oceano, perché i
veicoli coinvolti sarebbero nell'ordine di 8,5 milioni. Oggi
l'incontro della Commissaria con Garcia Sanz membro del direttivo
Volkswagen, l'8 settembre scorso c'è stato l'incontro con i
rappresentanti delle associazioni dei consumatori e per giovedì
prossimo (29 settembre) è atteso quello con le Autorità Giudiziarie
Nazionali. Intanto nel comunicato stampa diffuso l'8 agosto scorso,
la nostra Autorità nazionale, Garante della Concorrenza e del
Mercato, ha annunciato la sanzione di 5 milioni di euro comminata a
VolksWagen per manipolazione del sistema di controllo delle emissioni
inquinanti.