Il mese di agosto è alle porte, il caldo estivo ha fatto la sua prorompente comparsa accompagnato dalle più alte temperature del secolo e noi tutti ci stiamo preparando all'imminente ed agognato e perché no meritato periodo di ferie. Quale occasione migliore per ripassare insieme le regole che disciplinano i contratti di acquisto dei pacchetti turistici: quella combinazione (da chiunque ed in qualunque modo realizzata) di almeno due dei seguenti elementi: il trasporto; l'alloggio ed i servizi turistici accessori, contenute nel D.L.vo 79/2011 (il cosiddetto Codice del Turismo). Iniziamo dal contratto di vendita che deve essere redatto in forma scritta con termini chiari e precisi e copia di esso, sottoscritta anche dal venditore, deve essere rilasciata al turista. L'atto deve contenere tutta una serie di elementi doviziosamente elencati nell'art.36 dell'allegato 1 al testo normativo. Semplificando, il contratto d'acquisto del pacchetto turistico deve contenere: destinazione; durata; data di inizio e conclusione del soggiorno; prezzo del pacchetto turistico; itinerario, visite ed escursioni, categoria turistica ubicazione e livello dell'albergo, il nome del vettore che effettuerà il trasporto aereo ed il termine entro il quale il turista deve presentare reclamo per inesatta esecuzione del contratto o suo inadempimento. Un ruolo importante è dedicato all'informazione del turista, comunicata direttamente dall'intermediario od organizzatore del viaggio e riferita per esempio al recapito telefonico di eventuali rappresentanti locali dell'organizzatore contattabili in situazioni di difficoltà. In caso di mancato o inesatto adempimento alle obbligazioni assunte dall'organizzatore e venditore del pacchetto turistico, essi saranno tenuti al risarcimento del danno cagionato al consumatore/turista. La contestazione per ogni mancata esecuzione degli impegni contrattuali assunti, potrà essere immediatamente rivolta all'eventuale rappresentante locale che dovrà così porvi subito rimedio, oppure presentata direttamente all'organizzatore od intermediario venditore del pacchetto entro 10 giorni lavorativi dalla data di ritorno nel luogo di partenza. Dall'inadempimento o dalla mancata esecuzione delle prestazioni pattuite contrattualmente, potranno scaturire danni alla persona o diversi da quelli diretti alla persona che dovranno essere risarciti dal prestatore di servizi secondo le convenzioni internazionali. Il danno da vacanza rovinata (una specifica fattispecie) sarà correlato al tempo di vacanza inutilmente trascorso ed all'irripetibilità dell'occasione perduta che si fossero determinati nel caso dell'inesatto adempimento alle clausole ed alle condizioni contrattuali.
Con l'occasione infine, miei cari lettori, vi auguro buone vacanze.
Le pubblicazioni riprenderanno a settembre.
Prossimo sportello: venerdì 12 novembre 2021, dalle ore 15 alle 18. Prenotati allo 039 8943448
mercoledì 29 luglio 2015
mercoledì 22 luglio 2015
L'export agroalimentare e l'Italian Sounding
L'agroalimentare è il primo comparto del settore manifatturiero, con 58 mila imprese, 385 mila addetti diretti ed un fatturato di 132 miliardi di euro registrato nel 2014. Le nostre eccellenze alimentari: dai formaggi al vino; dalla pasta all'olio passando per la produzione ortofrutticola ed i suoi prodotti trasformati, sono tutelate dai marchi DOP, IGP, STG, DOC e DOCG, disciplinati da un apposito regolamento Europeo, che le protegge dalla devastante piaga della falsificazione e contraffazione. L'italia è il primo paese al mondo con il più alto numero di denominazioni riconosciute sia nel cibo che nel vino e questo è indice dell'alto livello che raggiunge la nostra produzione alimentare. La quota di export nazionale del settore a livello mondiale è pari al 3,1%, dietro a giganti di ben altro calibro quali la Cina con 4,6 % e gli Stati Uniti che da soli coprono il 10,3% dell'export globale. I paesi in cui esportiamo maggiormente sono la Germania (alimenti per 3,2 mld di €), Regno Unito e Stati Uniti (2,1 mld € per entrambi), Francia (2 mld €), Canada (475,9 mln€), Russia (419,6 mln €) e Cina (225,5 mln €) [fonte SACE].
La nostra favolosa cultura del buon cibo ha risonanza in tutte le parti del globo, tanto che i nostri prodotti sono tra i più imitati al mondo e destinati alla fascia di estimatori più raffinati. In occasione dell'assemblea nazionale di Coldiretti (la prima associazione Nazionale di imprenditori agricoli) ad Expo, è stato pubblicato uno studio elaborato dall'ente, in cui si evidenzia che un quarto dei Paesi rappresentati all'esposizione Universale di Milano, commercializza prodotti che richiamano nei marchi (e solo in quelli perché la qualità è totalmente inconfrontabile con quella degli originali), le nostre produzioni più famose, confondendo i meno avvezzi tra i consumatori stranieri. Dal Parmesan Russo al Caffè Mafiozzo Bulgaro, passando per i Tortelloni con polenta Austriaci e gli Chapagetti Coreani, senza dimenticare il Barbera ed il Chianti Bianco venduti in Romania e Svezia rispettivamente e la squisita Zottarella Tedesca, sfregiano il vero Made in Italy che Roberto Moncalvo (presidente dell'associazione) quantifica in 60 mld € il fatturato derivante da falsificazione e contraffazione dei veri prodotti Made in Italy. Secondo Paolo De Castro (Commissione Agricoltura e sviluppo rurale Parlamento Europeo) l'unica strada da percorrere per ottenere garanzie sul rispetto dei veri marchi e prodotti Italiani al di fuori dell'Unione è quella dei negoziati commerciali con i singoli Paesi.
Nel frattempo, miei cari lettori, non fatevi tentare: il Gorgonzillo non è un'esotica varietà di Gorgonzola.
La nostra favolosa cultura del buon cibo ha risonanza in tutte le parti del globo, tanto che i nostri prodotti sono tra i più imitati al mondo e destinati alla fascia di estimatori più raffinati. In occasione dell'assemblea nazionale di Coldiretti (la prima associazione Nazionale di imprenditori agricoli) ad Expo, è stato pubblicato uno studio elaborato dall'ente, in cui si evidenzia che un quarto dei Paesi rappresentati all'esposizione Universale di Milano, commercializza prodotti che richiamano nei marchi (e solo in quelli perché la qualità è totalmente inconfrontabile con quella degli originali), le nostre produzioni più famose, confondendo i meno avvezzi tra i consumatori stranieri. Dal Parmesan Russo al Caffè Mafiozzo Bulgaro, passando per i Tortelloni con polenta Austriaci e gli Chapagetti Coreani, senza dimenticare il Barbera ed il Chianti Bianco venduti in Romania e Svezia rispettivamente e la squisita Zottarella Tedesca, sfregiano il vero Made in Italy che Roberto Moncalvo (presidente dell'associazione) quantifica in 60 mld € il fatturato derivante da falsificazione e contraffazione dei veri prodotti Made in Italy. Secondo Paolo De Castro (Commissione Agricoltura e sviluppo rurale Parlamento Europeo) l'unica strada da percorrere per ottenere garanzie sul rispetto dei veri marchi e prodotti Italiani al di fuori dell'Unione è quella dei negoziati commerciali con i singoli Paesi.
Nel frattempo, miei cari lettori, non fatevi tentare: il Gorgonzillo non è un'esotica varietà di Gorgonzola.
mercoledì 15 luglio 2015
Mutui: tassi Euribor; Irs e BCE
Il mutuo, come tutti noi sappiamo, è il prestito della vita. È
il finanziamento cardine per ogni nucleo familiare che viene
generalmente avviato per l'acquisto della prima casa e che
rappresenta il punto di partenza per la costruzione di una nuova
cellula sociale. Ha una durata variabile tra un minimo di 5 anni ed
un massimo che in alcuni casi può raggiungere anche i 40, i valori
medi tuttavia si aggirano intorno ai vent'anni. Il piano di
ammortamento, ovvero la modalità con cui verranno rimborsate e
calcolate le rate a restituzione del prestito, si suddivide in due
principali categorie: a tasso fisso e variabile. Il primo utilizza
nel calcolo l'Eurirs detto anche Irs (è un tasso interbancario
calcolato e pubblicato dalla Federazione Bancaria Europea), il cui
valore di confronto è frequentemente l'Irs 20 (ovvero il tasso
impiegato nei mutui con durata ventennale), che ha raggiunto il
valore minimo storico il 27 aprile 2015 registrando il tasso di 0,78%
e che ora è in rapida ascesa essendosi già attestato a 1,76% nella
rilevazione di lunedì 13 luglio 2015. Si ricordi, per un rapido
raffronto, che tra la fine del 2007 e l'intero 2008, in piena crisi
dei tassi d'interesse scoppiata con il fallimento della banca Lehman
Brothers e culminata con la totale sfiducia interbancaria, i valori
di questo parametro restarono intorno al 5%, con il conseguente e
facilmente intuibile aggravio dei costi per le famiglie che
decidevano allora di affacciarsi sul mercato del credito. Il tasso
variabile è invece rappresentato dall'Euribor (determinato e
pubblicato giornalmente dalla solita FBE) che viene calcolato su base
mensile, trimestrale o semestrale. È questo (quello ad un mese) che
registra attualmente le migliori sorprese per i consumatori: è dalla
fine di agosto 2012 che si mantiene su valori prossimi allo zero ed è
sceso in territorio negativo alla metà di aprile 2015, accompagnato
dai positivi risvolti incassati dai consumatori attivi in questo
segmento del mercato creditizio. Il tasso BCE è quello fissato dalla
Banca Centrale Europea negli incontri periodici del board
guidato da Mario Draghi ed è una forma di mutuo a tasso variabile
con un maggiore grado di stabilità periodica dell'indice di
riferimento, attualmente il suo valore ricalca molto fedelmente
quello dell'Euribor: si trova anch'esso su valori nulli. Alcuni
osservatori prevedono che un tale andamento dei tassi d'interesse sarà mantenuto fino al
2020. La surroga, la possibilità di cambiare tipologia di mutuo (da
fisso a variabile e viceversa), insieme alla rinegoziazione saranno
oggetto di un prossimo post. Per tutte le informazioni specifiche su
ogni singolo caso e per ottenere una consulenza personalizzata, è
necessario fissare l'appuntamento durante lo sportello settimanale,
prenotati allo 039 8943448.
mercoledì 8 luglio 2015
Saldi estivi: i soliti accorgimenti per i consumatori
Sabato 4 luglio sono iniziati i saldi
estivi: il periodo di 60 giorni utile per fare acquisti scontati.
Quest'anno, secondo il settore studi di Confccommercio, le famiglie
italiane spenderanno in media 230 € per comprare abbigliamento e
calzature, una stima di 100 € pro-capite, pari ad un ammontare
complessivo di 3,6 mld €. Ridimensionate invece le stime di spesa
dei consumatori per il Codacons che le calcola intorno ai 67 €
pro-capite, 108 € secondo uno studio di Federconsumatori. Tutti gli
operatori del settore (e noi con loro) si augurano una forte ripresa
dei consumi calati negli ultimi due anni.
La merce offerta in prezzo di saldo
deve essere facilmente riconoscibile dal consumatore e fisicamente
separata da quella in vendita a prezzo pieno, per scongiurare ogni
minimo tranello. Il cartellino del prezzo dovrà riportare il costo
originario del bene e la percentuale di sconto applicata, resta
facoltà del venditore riportare anche il prezzo ribassato. Venditore che
dovrà altresì garantire la conformità della merce acquistata:
ovvero che sia (per semplificare) priva di vizi e difetti. Questo è
l'unico caso in cui il consumatore avrà diritto alla riparazione o
sostituzione del bene difettoso, cambi per sbagli di misure, colore, fantasia ecc...
non obbligano in alcun modo il commerciante, che solo per puro spirito
commerciale (vedi alla voce fidelizzazione del cliente) potrà essere
disposto a cambiare la taglia, colore della gonna acquistata od il numero dei sandali tanto desiderati.
Segnalazioni di scorrette pratiche
commerciali potranno essere rivolte al settore annonaria della
Polizia Locale del Comune in cui si è svolto l'acquisto.
Siamo sempre a disposizione per ogni
eventualità e buoni affari.
mercoledì 1 luglio 2015
Tariffe energetiche e falsi contratti
L'Autorità per l'energia elettrica, il
gas ed il sistema idrico nella delibera dello scorso 25 giugno ha
fissato le tariffe di elettricità e gas per il terzo trimestre
dell'anno, in vigore da oggi I luglio 2015. Questi costi energetici
saranno applicati alle utenze servite nel segmento di mercato
tutelato. Complessivamente la famiglia tipo (quella che registra in
media consumi di elettricità pari a 2.700 Kwh/anno e 1.400 mc di gas
naturale consumati in un anno e che spenderebbe 506 € e 1.135 €
per i rispettivi consumi), registrerà un risparmio annuale, rispetto
all'anno precedente (il riferimento è però all'anno scorrevole che
decorre dal I ottobre 2014 al 30 setttembre 2015) di 65 € (8 per
l'elettricità e 57 per il gas). È il terzo trimestre consecutivo di
costante diminuzione delle tariffe energetiche, complice il basso
prezzo del petrolio a cui è legato il costo del gas all'ingrosso.
Per un maggiore approfondimento consulta il comunicato stampa dell'Autorità.
L'altro tema del titolo (i falsi
contratti) sembra trovare sempre più diffusione anche nelle cronache
locali. All'ordine del giorno sono le denuce raccolte dall'Autorità
Giudiziaria inerenti la stipula di falsi contratti per la fornitura
energetica. Agenti commerciali senza scrupoli attuano tecniche di
vendita al limite della legalità e carpiscono con subdoli
stratagemmi gli estremi identificativi dell'utenza elettrica e/o del
gas: è sufficiente entrare in possesso dell'innocua bolletta ed il
gioco è fatto. Ricopiano i dati utili sul modulo standard di
proposta contrattuale, falsificano la firma dell'ignaro cliente et
voilà: ci ritroviamo inconsapevoli clienti della tal società
energetica. Il rimedio a tutela di queste pratiche commerciali
scorrette che integrano una specifica fattispecie di reato (quello di
falsità in scrittura privata art.485 C.P), è querelare l'autore del
delitto e trasmettere copia della denuncia al nuovo fornitore
cosicchè renda efficace l'annullamento del contratto.
Siamo naturalmente a disposizione per qualsiasi informazione
consiglio ed altro anche per guidarti nella scelta del nuovo
venditore energetico più adatto al tuo profilo di consumo. Prenota
il tuo appuntamento 039 8943448.
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