La storia che voglio raccontarvi ha per protagonista un
piccolo azionista, che dopo una vita di lavoro, arriva all'agognato traguardo
della pensione e con i soldi della liquidazione decide d'investire nel mercato
finanziario. È ben consigliato dall'intermediario: la Banca nel Suo caso, il
profilo di rischio è basso: è un investitore prudente, il portafoglio è
diversificato. Esso è inizialmente composto (siamo alla fine del 1999: il 29
dicembre): da quote di fondi e titoli azionari tra cui 500 azioni ordinarie de
La Fondiaria Assicurazioni Spa (Isin: IT0001062097), acquistate per un
controvalore di 2.575 euro (l'azione era quotata a 5,15 €). La compagnia
assicurativa è ben valutata: ha una lunga storia: è nata a Firenze nel 1879 da
capitalisti Francesi e Liguri/Toscani. Nei primi tre anni, la società stacca
dividendi lordi (ante imposte) per 0,077 euro/az; 0,103 €/az e 0,105 €/az, fino
a giugno 2002 i dividendi netti raggiungono la somma totale di 125,02 €,
fin'allora l'acquisto aveva reso mediamente l'1,62% l'anno. Alla fine di
ottobre 2002, l'assemblea straordinaria degli azionisti, deliberava l'emissione
di warrant:“La Fondiaria 2002/2008” in ragione di 1 per ogni 10 azioni
possedute. I warrant sono strumenti che permettono l'acquisto a scadenza di un
titolo finanziario al prezzo fissato, in questo caso, esercitabili dal 30
giugno 2005 al 30 giugno 2008, consentivano l'acquisto di 1 azione per ogni
warrant presentato al prezzo di 0,52 euro. Anche gli warrant hanno un loro
segmento di mercato regolamentato. La fusione FonSai. A dicembre dello
stesso anno (2002) veniva annunciata la fusione per incorporazione in Sai
(Società Assicuratrice Industriale) S.p.a e fissato il prezzo di concambio: 1
azione Sai ordinaria (dal valore nominale di 1 euro) ogni 4 azioni La Fondiaria
(da 0,52 nominale), la nuova società assumerà la denominazione Fondiaria-Sai
S.p.a e così anche i titoli azionari di nuova emissione saranno poi quotati sul
mercato dal 2 gennaio 2003.
Il nostro amico risparmiatore si troverà così in tasca 125 azioni della nuova compagnia assicurativa, del valore nominale di 1 euro più i 50 warrant assegnati. Andiamo via lisci fino al 2007, la società è guidata da Jonella Ligresti: ricopre la carica di Presidente e da Fausto Marchionni nelle vesti di Ad. In questi cinque anni (2002-2007) il nostro piccolo azionista incassava dividendi netti per complessivi 373,13 € + i ricavi derivanti dalla vendita degli warrant pari a 7,245 €, in sintesi un rendimento medio annuale di 2,95%, l'ammontare delle cedole calava costantemente dal 2008: dalla quota di 1,10 €/az per quell'anno, passando a 0,70 nel 2009 ed arrivavano a 0,40 nel 2010. Alla fine di gennaio 2011 Marchionni lasciava il posto di Ad e veniva sostituito da Emanuele Erbetta. La quotazione del titolo. Il grafico di borsa, mostrante il valore del titolo sul mercato degli scorsi 5 anni, evidenzia una progressiva e più o meno costante, discesa verso il basso: da valori poco sotto i 44 €, raggiunti a febbraio 2008, all'attuale 0,95 €/az. Da ottobre 2009: quando il valore dell'azione in borsa cominciava a scendere sotto la quota 21 €, il nostro risparmiatore cominciava a perdere (virtualmente) il capitale investito. Le occasioni perdute non vengono mai sole, spesso si accompagnano alle brutte notizie. In sequenza: a fine giugno scorso la società deliberava un raggruppamento azionario in ragione di 1 azione, senza valore nominale, ogni 100 possedute e verso la metà di luglio (2012) proponeva un aumento di capitale con i seguenti diritti per i soci azionisti: 252 azioni per ogni 1 raggruppata al prezzo di 1 euro ciascuna, ma il Nostro monetizzava i diritti. Il resto è cronaca recente: la fusione di Unipol e Fonsai darà vita alla nuova società Unipol-Sai controllata per 2/3 dal gruppo UgF e per il resto da Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin, l’operazione darà il via alla maggiore compagnia assicurativa Italiana. Anch'io, come immagino voi miei cari lettori, guarderò l'evolversi della vicenda.
Il nostro amico risparmiatore si troverà così in tasca 125 azioni della nuova compagnia assicurativa, del valore nominale di 1 euro più i 50 warrant assegnati. Andiamo via lisci fino al 2007, la società è guidata da Jonella Ligresti: ricopre la carica di Presidente e da Fausto Marchionni nelle vesti di Ad. In questi cinque anni (2002-2007) il nostro piccolo azionista incassava dividendi netti per complessivi 373,13 € + i ricavi derivanti dalla vendita degli warrant pari a 7,245 €, in sintesi un rendimento medio annuale di 2,95%, l'ammontare delle cedole calava costantemente dal 2008: dalla quota di 1,10 €/az per quell'anno, passando a 0,70 nel 2009 ed arrivavano a 0,40 nel 2010. Alla fine di gennaio 2011 Marchionni lasciava il posto di Ad e veniva sostituito da Emanuele Erbetta. La quotazione del titolo. Il grafico di borsa, mostrante il valore del titolo sul mercato degli scorsi 5 anni, evidenzia una progressiva e più o meno costante, discesa verso il basso: da valori poco sotto i 44 €, raggiunti a febbraio 2008, all'attuale 0,95 €/az. Da ottobre 2009: quando il valore dell'azione in borsa cominciava a scendere sotto la quota 21 €, il nostro risparmiatore cominciava a perdere (virtualmente) il capitale investito. Le occasioni perdute non vengono mai sole, spesso si accompagnano alle brutte notizie. In sequenza: a fine giugno scorso la società deliberava un raggruppamento azionario in ragione di 1 azione, senza valore nominale, ogni 100 possedute e verso la metà di luglio (2012) proponeva un aumento di capitale con i seguenti diritti per i soci azionisti: 252 azioni per ogni 1 raggruppata al prezzo di 1 euro ciascuna, ma il Nostro monetizzava i diritti. Il resto è cronaca recente: la fusione di Unipol e Fonsai darà vita alla nuova società Unipol-Sai controllata per 2/3 dal gruppo UgF e per il resto da Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin, l’operazione darà il via alla maggiore compagnia assicurativa Italiana. Anch'io, come immagino voi miei cari lettori, guarderò l'evolversi della vicenda.
P.s. Il nostro piccola azionista è incazzato nero: ora si
ritrova con un'azione del valore di un caffè quando ne aveva spesi 2.500 per
comprarne 500.