giovedì 7 marzo 2019

Il Fondo indennizzo risparmiatori (FIR)


La legge di Bilancio 2019, la numero 145 del 30 dicembre 2018, all'articolo 1 commi 493 e seguenti, ha istituito, presso il Ministero dell'economia e delle Finanze (MEF), il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), con una dotazione di 525 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. La finalità di questo fondo, sarà quella di indennizzare i risparmiatori che abbiano subito un pregiudizio ingiusto da parte di banche aventi sede in Italia e poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del I gennaio 2018, pregiudizio derivante dalla violazione massiva degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza, previsti dalle norme in materia di intermediazione finanziaria.
Saranno risarciti quei risparmiatori che al momento di liquidazione delle banche: Marche; Etruria; CariFerrara e CariChieti ( in forza del provvedimento normativo del 15 novembre 2015 che dava attuazione alla direttiva del “bail-in”) e le due Banche Venete liquidate a luglio 2017, possedevano azioni e/o obbligazioni subordinate dei sei Istituti liquidati. I primi, gli azionisti, saranno risarciti per il 30% della somma investita fino a un massimo di 100.000 euro, mentre i secondi, gli obbligazionisti subordinati, vedranno restituita una percentuale pari al 95% del costo di acquisto degli strumenti finanziari, fino alla soglia massima di 100.000 euro.
Con decreto del MEF, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge Finanziaria, ovvero entro il 31 gennaio 2019, si stabilirà la modalità di presentazione della domanda d'indennizzo e si istituirà una commissione tecnica composta da 9 membri, incaricata di esaminare le istanze pervenute entro 180 giorni dalla pubblicazione di tale decreto Ministeriale.
Fino qui le intenzioni della maggioranza governativa potrebbero essere più o meno condivisibili, ma il ritardo che sta segnando la pubblicazione del decreto attuativo, sarebbe da ricercarsi nella contrarietà espressa dalla commissaria Europea alla concorrenza: Margrethe Vestager, che in audizione davanti alle commissioni congiunte di Camera e Senato del 5 marzo 2019, ha ravvisato una possibile violazione alla direttiva BRRD (cosiddetta del Bail-in), in cui le perdite finanziarie di un istituto di credito devono ripartirsi tra azionisti, obbligazionisti e correntisti, senza coinvolgere la fiscalità generale. L'emanazione del provvedimento ministeriale dovrà perciò necessariamente tener conto delle rilevazioni commissariali.