La legge di Bilancio 2019, la numero
145 del 30 dicembre 2018, all'articolo 1 commi 493 e seguenti, ha
istituito, presso il Ministero dell'economia e delle Finanze (MEF),
il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), con una dotazione di 525
milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. La
finalità di questo fondo, sarà quella di indennizzare i
risparmiatori che abbiano subito un pregiudizio ingiusto da parte di
banche aventi sede in Italia e poste in liquidazione coatta
amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del I gennaio 2018,
pregiudizio derivante dalla violazione massiva degli obblighi di
informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e
trasparenza, previsti dalle norme in materia di intermediazione
finanziaria.
Saranno risarciti quei risparmiatori
che al momento di liquidazione delle banche: Marche; Etruria;
CariFerrara e CariChieti ( in forza del provvedimento normativo del
15 novembre 2015 che dava attuazione alla direttiva del “bail-in”)
e le due Banche Venete liquidate a luglio 2017, possedevano azioni
e/o obbligazioni subordinate dei sei Istituti liquidati. I primi, gli
azionisti, saranno risarciti per il 30% della somma investita fino a
un massimo di 100.000 euro, mentre i secondi, gli obbligazionisti
subordinati, vedranno restituita una percentuale pari al 95% del
costo di acquisto degli strumenti finanziari, fino alla soglia
massima di 100.000 euro.
Con
decreto del MEF, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in
vigore della legge Finanziaria, ovvero entro il 31 gennaio 2019, si
stabilirà la modalità di presentazione della domanda d'indennizzo e
si istituirà una commissione tecnica composta da 9 membri,
incaricata di esaminare le istanze pervenute entro 180 giorni dalla
pubblicazione di tale decreto Ministeriale.
Fino qui le intenzioni della
maggioranza governativa potrebbero essere più o meno condivisibili,
ma il ritardo che sta segnando la pubblicazione del decreto
attuativo, sarebbe da ricercarsi nella contrarietà espressa dalla
commissaria Europea alla concorrenza: Margrethe Vestager, che in
audizione davanti alle commissioni congiunte di Camera e Senato del 5
marzo 2019, ha ravvisato una possibile violazione alla direttiva BRRD
(cosiddetta del Bail-in), in cui le perdite finanziarie di un
istituto di credito devono ripartirsi tra azionisti, obbligazionisti
e correntisti, senza coinvolgere la fiscalità generale. L'emanazione
del provvedimento ministeriale dovrà perciò necessariamente tener
conto delle rilevazioni commissariali.