Dalla fine del mese di giugno 2015 i
prestatori di servizi di pagamento (le banche per intenderci), presso
cui il consumatore detenga un rapporto di conto corrente (un conto di
pagamento per la precisione ndr),
sono obbligati a svolgere completamente il “servizio di
trasferimento” entro 12 giorni lavorativi dalla richiesta del
cliente. Il servizio di trasferimento è l'insieme di quelle
operazioni finanziarie autorizzate dal titolare del rapporto di
conto: come il pagamento di bonifici ricorrenti (ad esempio il
pagamento delle bollette energetiche e/o telefoniche, l'addebito
della rata del mutuo ecc...), o bonifici in entrata: quali
l'accredito dello stipendio, della pensione o altri redditi, incluso
il saldo positivo, che il consumatore voglia portare da un Istituto
ad un altro, senza necessariamente chiudere il conto corrente di
origine.
L'intera procedura
di trasferimento è normata dall'articolo 2 del Decreto Legge 3/2015,
convertito con modificazioni nella legge 33 del 26 marzo 2015, che
contiene inoltre una serie di provvedimenti urgenti per il sistema
bancario e per gli investimenti, qui trova spazio, tra gli altri, la
modifica della normativa in materia di Banche Popolari, molto
discussa nelle cronache di questi ultimi giorni.
La prima azione che
il consumatore dovrà compiere (per trasferire il conto corrente e
tutte le disposizioni finanziarie correlate) sarà quella di
autorizzare il nuovo prestatore di servizi scelto, a subentrare in
tutti quei rapporti di pagamento già attivi sul conto corrente
originario. Sarà la nuova banca a svolgere tutti gli adempimenti
burocratico-amministrativi necessari al completamento dell'operazione
di trasloco, da completare entro 12 giorni lavorativi.
In caso di mancato
rispetto delle modalità e dei termini di trasferimento dei servizi
di pagamento, l'ente creditizio inadempiente dovrà indennizzare il
cliente in misura proporzionata. Nella legge però la quantificazione
di queste sanzioni viene demandata alla pubblicazione di uno o più
decreti del Ministero dell'Economia che ancora latitano.
Questo provvedimento dovrebbe favorire
la concorrenza nell'offerta dei servizi di pagamento a tutto
vantaggio del consumatore.