Iniziamo dalla definizione empirica di Conto Corrente: è uno
strumento di gestione del nostro denaro: attraverso esso possiamo
accreditare lo stipendio; pagare le utenze; addebitare la rata del
mutuo; ricaricare il telefono; eseguire pagamenti; disporre bonifici
ecc... Secondo il Codice Civile (mi perdoneranno i giuristi per
l'estrema semplificazione) è un vero e proprio contratto
disciplinante i servizi finanziari. Esistono 3 macro tipologie. Conti
Correnti Ordinari: ai costi
fissi di tenuta del rapporto bancario, si aggiungono quelli relativi
ad ogni operazione effettuata. Conti Correnti a Pacchetto:
si paga un canone annuale che consente di svolgere un certo numero di
attività. Conto Corrente di Base: rientra
nel genere di quelli a pacchetto però le condizioni e le
caratteristiche sono normate da un'apposita convenzione stipulata tra
il Ministero dell'Economia, la Banca d'Italia e l'Abi (l'associazione
delle banche Italiane), operativa da giugno 2012 come previsto
dall'articolo 12 del D.L.201/2011: contenente misure di contrasto
all'uso del contante. Gli elementi da considerare nella scelta del
Conto Corrente sono: quali e quante operazioni si svolgono e canale
scelto per disporle: sportello e/o internet. Fatta questa breve
introduzione siete pronti, cari consumatori, a cimentarvi con l'utile
strumento fornito dal consorzio PattiChiari e scegliere il conto
migliore per le Vostre esigenze. Ah! Dimenticavo: il confronto è
semplificato dall'indicazione dell'Indice Sintetico di Costo (l'ISC),
definito secondo specifici parametri regolati dalla Banca d'Italia.
In ultimo ci sarà poi da sommare la sofferta imposta di Bollo pari a
34,20 euro, da cui saranno però esonerati i correntisti basici con
un Isee sotto i 7.500 euro. Per consigli, valutazioni personalizzate,
dubbi, perplessità o altro, non esitate: contattateci.