mercoledì 27 marzo 2013

Scegliere il Conto corrente (un'introduzione)

Iniziamo dalla definizione empirica di Conto Corrente: è uno strumento di gestione del nostro denaro: attraverso esso possiamo accreditare lo stipendio; pagare le utenze; addebitare la rata del mutuo; ricaricare il telefono; eseguire pagamenti; disporre bonifici ecc... Secondo il Codice Civile (mi perdoneranno i giuristi per l'estrema semplificazione) è un vero e proprio contratto disciplinante i servizi finanziari. Esistono 3 macro tipologie. Conti Correnti Ordinari: ai costi fissi di tenuta del rapporto bancario, si aggiungono quelli relativi ad ogni operazione effettuata. Conti Correnti a Pacchetto: si paga un canone annuale che consente di svolgere un certo numero di attività. Conto Corrente di Base: rientra nel genere di quelli a pacchetto però le condizioni e le caratteristiche sono normate da un'apposita convenzione stipulata tra il Ministero dell'Economia, la Banca d'Italia e l'Abi (l'associazione delle banche Italiane), operativa da giugno 2012 come previsto dall'articolo 12 del D.L.201/2011: contenente misure di contrasto all'uso del contante. Gli elementi da considerare nella scelta del Conto Corrente sono: quali e quante operazioni si svolgono e canale scelto per disporle: sportello e/o internet. Fatta questa breve introduzione siete pronti, cari consumatori, a cimentarvi con l'utile strumento fornito dal consorzio PattiChiari e scegliere il conto migliore per le Vostre esigenze. Ah! Dimenticavo: il confronto è semplificato dall'indicazione dell'Indice Sintetico di Costo (l'ISC), definito secondo specifici parametri regolati dalla Banca d'Italia. In ultimo ci sarà poi da sommare la sofferta imposta di Bollo pari a 34,20 euro, da cui saranno però esonerati i correntisti basici con un Isee sotto i 7.500 euro. Per consigli, valutazioni personalizzate, dubbi, perplessità o altro, non esitate: contattateci.