Il Decreto del Presidente della Repubblica n.178/2010, regola il funzionamento e la vigilanza del Registro pubblico delle opposizioni. Dal 31 gennaio 2011 tutti gli operatori che svolgono attività pubblicitaria, vendita diretta e ricerche di mercato e che traggono i loro target dagli elenchi pubblici degli abbonati, dovranno sottrarre da essi gli utenti registrati nel suddetto registro, che avranno perciò manifestato la propria volontà a non essere più disturbati da questa noiosa e a volte fastidiosa forma di propaganda.
La gestione del registro è stata affidata, dal Ministero dello Sviluppo Economico mediante contratto di servizio, ad un organismo terzo imparziale: La Fondazione Ugo Bordoni, mentre la vigilanza sugli operatori al rispetto delle prescrizioni previste, è affidata al Garante per la protezione dei dati personali. L'abbonato che abbia la propria numerazione pubblicata sull'elenco pubblico, potrà registrarsi o successivamente revocare la propria decisione mediate: Web compilando l'apposito form; via telefono usando la linea che si vuole registrare; con raccomandata, fax, e-mail inoltrando l'apposito modulo debitamente compilato. Naturalmente resta salvo l'uso dei dati personali raccolti dagli operatori con altre modalità (campagne di fidelizzazione, contratti, abbonamenti ecc...) sempre nel rispetto delle norme previste dal Codice della materia.
Tutte queste innovazioni si devono all'introduzione dell'articolo 20 bis del Decreto Legge 135/2009 poi convertito, con modificazioni, nella Legge 166/2009 attuativa di alcuni obblighi comunitari. Il meccanismo è quello dell'opt-out, ossia l'utente deve agire per sottrarsi al silenzio assenso, non sarebbe forse stata più utile la modalità inversa? Vedremo quale risposta avrà tra gli abbonati.
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