domenica 16 novembre 2008

Forum della Brianza


Il III Forum della Brianza, organizzato da Sviluppo Brianza (l'agenzia per la qualità produttiva e sociale del territorio) e promosso dall'Assemblea dei Sindaci della Provincia di Monza e Brianza, si è svolto il 10 ottobre 2008 nella Villa Gallarati Scotti a Oreno di Vimercate. Il titolo di quest'anno: La Brianza intraprendente, Persone, idee, relazioni, valori per lo sviluppo locale. Il suo svolgimento è stato preceduto da alcuni incontri preparatori.
I meeting plenario
Flavio Sangalli (a.d. Sviluppo Brianza): per lo sviluppo locale sono importanti i fattori immateriali, la valorizzazione del capitale intellettuale usando le 4 leve: persone, idee, relazioni, valori. Il lavoro su di esse può aumentare l'intraprendendenza (prendere l'iniziativa) che è un fattore fondamentale per la crescita del territorio se declinata nei temi dell'impresa, del lavoro, della pubblica amministrazione e della società civile: dalla rendita al valore aggiunto, dalla burocrazia al valore creato. Le condizioni perché questo avvenga: logica di organizzazione orientata ai propri utenti ed efficacia nella gestione.
Area tematica impresa e lavoro. Serafino Negrelli (Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze dell'Organizzazione dell'Università degli Studi di Milano Bicocca-sede di Monza): impresa e lavoro intraprendenti, dal saper fare al saper essere, non può esserci intraprendenza senza investimento in capitale umano, nell'istruzione. L'imprenditorialità deve adottare un nuovo atteggiamento Shumpteriano, introdurre l'innovazione, avere un orizzonte globale, fare rete (impresa "orizzontale"), investire in capitale sociale: elevare il contenuto della conoscenza, della qualità del lavoro; scegliere una gestione più strategica delle risorse umane. Il lavoro intraprendente si esplica nel passaggio dal lavoro esecutivo alla produzione del sé, con l'implementazione delle skills sociali: lavorare in gruppo, prodursi sul lavoro. Gli attori collettivi (associazioni d'impresa e sindacati) si dimostrano intraprendenti se riconoscono il ruolo dei soggetti oltre le loro mansioni.
Area tematica pubblica amministrazione. Dario Cavenago (Docente di Economia Aziendale e Management Università degli Studi di Milano-Bicocca): valorizzare il capitale umano e visione più economica nella gestione dei servizi.
Area tematica società civile. Michele Di Francesco (Preside della Facoltà di Filosofia Università Vita-Salute San Raffaele): necessità di un pensiero concreto, formare i giovani perché siano in grado di sviluppare il futuro che sarà profondamente diverso dal passato verso l'evoluzione a Homo faber. Nella società della conoscenza, l'innovazione inizia sul materiale teorico e si propaga su quello pratico, integrando gli studi più classici con le discipline scientifiche.
IV meeting Società civile intraprendente (quadro sinottico delle proposte)
Persone, idee, innovazione non solo tecnologica ma anche nei servizi pubblici e privati. Collaborazione intraprendente tra settore pubblico e società civile, integrazione tra pubblico, privato e sociale, sostegno agli start-up delle imprese sociali. Generare relazioni: maggiore forza dall'inserimento nella rete, reti del sistema del terzo settore. Valori ispiratori che caratterizzano l'agire sul territorio: soddisfare le istanze della comunità migliorando l'efficienza dei processi gestionali senza sprechi di risorse. Il contributo dell'istituzione universitaria con la formazione e la diffusione della conoscenza. Coinvolgimento dei giovani nell'esercizio di responsabilità verso l'ambiente, il consumerismo, la disabilità, che siano cittadini attivi. Più valore in realtà multiculturali.
Il forum (materiali presentati)
Serafino Negrelli L'impresa e il lavoro intraprendente
Il rilancio dell'intraprendenza in impresa e lavoro nella Brianza inizia dal riconoscimento dei tratti distintivi e dei problemi. Impresa: diffusa capacità d'iniziativa economica (un imprenditore su 10 abitanti), l'identità produttiva è manifatturiera, poli, distretti outsourcing di specializzazione, orientamento ai mercati internazionali, imprenditorialità sociale e associazioni di comuni che concorrono alla governance locale a sostegno delle attività produttive. Criticità: questione dimensionale (realtà di micro imprese), la cultura manageriale (capitalismo familiare), gl'investimenti in ricerca e sviluppo (necessario un sostegno), formazione del capitale umano, la capacità di competere su mercati globali (global player local games). Proposte: dalla cultura del saper fare a quella del saper essere imprenditori sul mercato globale, la capacità di sviluppare una cultura organizzativa e manageriale dell'impresa, medie imprese che vanno sostenute favorendo le reti e l'aggregazione. L'attuazione di questo coordinamento richiede l'individuazione di attori leader che costituiscano la cabina di regia. Il credito dev'essere destinato all'economia reale e meno alle speculazioni finanziarie.
Tratti distintivi del lavoro: buon funzionamento del mercato interno ed esterno all'impresa, limitata disoccupazione, forte stabilità, minor grado di precarietà rispetto a Milano, le contrattazioni collettive improntate al pragmatismo, con buone relazioni industriali e rispetto dei ruoli, l'8% della forza lavoro è immigrata. Problemi: il "circolo vizioso" della bassa qualità del capitale umano: le micro imprese a conduzione familiare non sanno come impiegare il personale qualificato (diplomati e laureati), le famiglie sono poco incentivate all'istruzione dei figli con conseguente scarsità dei lavoratori della conoscenza e ridotte competenze cognitive e relazionali. Questo è un grosso problema per un contesto territoriale ad alto costo del lavoro che non può reggere la competizione cinese. Le donne hanno una limitata partecipazione rispetto a realtà di altri paesi. I primi segnali della crisi sono l'aumento della Cassa integrazione e della mobilità. Proposte: interrompere il "circolo vizioso" intervenendo: con incentivi per l'assunzione di laureati e diplomati, con l'uso di stage, di apprendistato qualificato (esempi di Trento e Brescia) oltre alla costituzione di altri strumenti ed istituti per conciliare il tempo di vita con quello del lavoro.
Dario Cavenago L'intraprendenza della Pubblica Amministrazione locale
Una pubblica amministrazione intraprendente si trasforma in rete, le funzioni, le finalità e gli obbiettivi sono vincolati dalle risorse e dai bisogni dei cittadini che ci danno il contatto con la realtà. Il sistema pubblico intraprendente favorisce tutte quelle modalità di produzione dei servizi che siano utili e vicine al cittadino. Mantenere alto l'orientamento al servizio, rivitalizzare il capitale umano incrementandone le capacità relazionali e creative, investire nei veicolatori d'informazioni, allargare prospettive e competenze centrando l'attenzione sull'attività di governo piuttosto che sulla produzione del tutto. Il modello di funzionamento della nuova provincia di MB può essere progettato secondo una logica di rete, che può assumere due configurazioni corrispondenti alle due metafore: il ragno, che muore se gli tagli la testa e la stella marina che è viva in ogni punto e ciascuno è capace di reagire e risolvere le esigenze poste dai cittadini. Continuare l'esperienza di conoscenza del territorio ed investire nei meccanismi per la sua diffusione.
Michele Di Francesco Intraprendere nella società civile
Comprensione del cambiamento in atto: multiculturalismo e globalizzazione, analogia con l'identità
di un corpo vivente in mutamento, capire come essa si evolve. Proposte: creare una rete anche culturale, integrazione delle risorse, comunione degli eventi. Iniziare dall'auto consapevolezza, da un individualismo positivo, pro attivo invece di un atteggiamento reattivo: anticipare gli stimoli e non solo reagire al loro verificarsi. Le giovani generazioni devono essere considerate una risorsa ed educate seguendo un nuovo e diverso processo educativo, senza ignorare la rivoluzione digitale che lo colloca fuori dalla famiglia e dalla scuola. Bisogna formare gli educatori tenendo presenti queste nuove logiche che abbattono anche le barriere geografiche e colmare il digital- gap generazionale. Si dovrebbero studiare le specificità di genere per individuarne il ruolo. L'associazionismo è considerato una società di mezzo è intraprendente nella misura in cui preserva la propria identità ma è anche pronto a cambiare per adeguarsi alle sfide del presente: digitalizzazione come base dello sviluppo locale, il potere dei consumatori per indirizzare il progresso verso logiche di sostenibilità (ndr), il mondo della disabilità, dell'assistenza e dell'accoglienza. La produzione di conoscenza è un processo collettivo, rapporto bidirezionale tra virtualità del sapere e vita reale.