mercoledì 31 gennaio 2018

Bollette a 28 giorni: com'è finita

Gli operatori telefonici, tutti indistintamente, si sono progressivamente uniformati ad una cadenza di fatturazione dei servizi a 28 giorni. Hanno prima adeguato la periodicità sui servizi mobili e poi l'hanno estesa anche a quelli fissi. La prima variazione è stata registrata da Wind nel mese di marzo 2015 e successivamente Vodafone e Tim hanno seguito la stessa via. L'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (l'Agcom), aveva posto un freno alla tendenza dilagante, ed in un suo provvedimento della scorsa estate, poi impugnato dalle compagnie presso il Tar, aveva imposto che la fatturazione a quattro settimane sarebbe stata permessa solo nei servizi di telefonia mobile, mentre per quelli fissi la periodicità di esposizione dei costi al consumatore, sarebbe dovuta essere almeno mensile. Il periodo di stasi, seguito all'impugnazione del provvedimento autoritativo presso il Tribunale Amministrativo, aveva di fatto, lasciato immutate le condizioni economiche applicate dalle compagnie, comportamento sanzionato dall'Agcom il 20 dicembre 2017.
L'inizio dello scorso autunno, in concomitanza con la discussione in Parlamento del cosiddetto Decreto Fiscale, ha segnato il ritorno nel dibattito pubblico, del tanto odiato aumento surrettizio delle bollette telefoniche. Il provvedimento legislativo che ha definitivamente regolato la periodicità di emissione delle fatture è il Decreto Leggen.148/2017 del sedici ottobre 2017, poi convertito nella legge n.172 del 4 dicembre successivo.
L'articolo di riferimento: il 19 quinquiesdecies introduce alcune misure urgenti a tutela degli utenti dei servizi di comunicazioni elettroniche (telefonia e reti televisive) in materia di cadenza di rinnovo delle offerte e fatturazione dei servizi, e fissa subito, nel primo comma, una periodicità mensile o multipla di essa. Nel secondo comma, s'impone un adeguamento alla nuova disposizione, per tutti gli operatori del settore, entro 120 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento (entro il prossimo 5 aprile 2018). Sono previsti infine, indennizzi per gli utenti nel caso in cui l'operatore telefonico dovesse disattendere lo standard di periodicità mensile fissato nelle condizioni contrattuali e nella carta dei servizi collegata.
Wind-Tre, Tim, Vodafone e Fastweb, hanno già annunciato ai propri clienti gli obblighi imposti dalla legge 172 del 4 dicembre, e ritorneranno perciò ad una periodicità di fatturazione e di rinnovo delle promozioni mensile, mantenendo però inalterato l'aumento tariffario introdotto dalla fatturazione a 28 giorni. Spalmeranno; infatti l'incremento dell'8,6% così raggiunto, sul costo dei servizi esposto nelle canoniche 12 bollette mensili.
L'unica cosa ad essere rimasta inalterata, per un verso o per l'altro, è proprio questo aumento tariffario: prima mascherato con l'emissione della tredicesima bolletta (la fatturazione quadri settimanale) e ora stabilizzato con il ritorno alla cadenza mensile.