sabato 23 novembre 2013

"PRENDITI CURA DEL TUO DENARO" - martedì 26 novembre ore 14,30 Casa del Volontariato

Siete invitati all'incontro organizzato dalle Associazioni dei Consumatori con il contributo del Consorzio Patti Chiari del prossimo martedì 26 novembre 2013 alle ore 14,30 presso la Casa del Volontariato in via Correggio, 59 a Monza. Si parlerà di carte di pagamento, conti corrente e Arbitro Bancario Finanziario. Vi aspettiamo.

mercoledì 26 giugno 2013

Fondo di solidarietà mutui per l'acquisto prima casa

Dal 27 aprile scorso è di nuovo operativo il fondo di solidarietà per i mutui finalizzati all'acquisto della prima casa. Rifinanziato con 20 milioni di euro dal decreto Salva Italia. Il beneficio consiste nella possibilità di sospendere il pagamento delle rate per 2 volte e per una durata complessiva di 18 mesi, il fondo opera nei limiti delle risorse disponibili e fino ad esaurimento delle stesse.
I beneficiari sono i titolari di mutuo contratto per l'acquisto di un'unità immobiliare da adibire ad abitazione principale, sita nel territorio nazionale. Requisiti soggettivi: essere proprietari dell'immobile oggetto del contratto di mutuo; importo erogato minore od uguale a 250 mila euro ed indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 30 mila euro. L'immobile non deve rientrare nelle categorie catastali A1, A8 e A9 ed essere classificato di lusso. L'ammissione al beneficio è subordinata all'accadimento di uno tra questi eventi (avvenuti successivamente alla stipula del contratto o nei tre anni precedenti la richiesta di ammissione e deve interessare il mutuatario o uno di essi nel caso di cointestazioni): cessazione del rapporto di lavoro subordinato, rapporti di agenzia e rappresentanza commerciale e caso di morte o grave invalidità. Sono esclusi i mutui che presentino ritardi nei pagamenti superiori a 90 giorni consecutivi al momento della presentazione della domanda.
La procedura si attiva attraverso la propria banca presentando l'apposito modulo reperibile sul sito Consap (gestore del fondo designato dal Dipartimento del Tesoro) debitamente compilato accompagnato dagli allegati richiesti. È gratuita: senza l'applicazione di alcuna commissione o spese d'istruttoria e senza la richiesta di garanzie aggiuntive. Il fondo pagherà alla banca, durante il periodo di sospensione accordato, la sola quota interessi al netto dello spread, la quota parte capitale della rata resterà invece a carico del mutuatario, che vedrà perciò prolungata la durata del prestito.
Contattaci per ogni eventualità e prenota il tuo appuntamento allo sportello.

mercoledì 19 giugno 2013

Carte Fedeltà: dal marketing alle operazioni a premi

il mio portafogli (immagine presa dalla rete)
Questo post prende spunto da una semplice osservazione constatazione: ma quante card ho nel mio portafoglio? Forza su, miei cari lettori, provate anche voi a porvi la stessa domanda, potremmo aprire un sondaggio informale nei commenti, in cui potreste magari segnalare il numero di tessere collezionate. Proviamo insieme a guardare tra le mie: c'è la mitica Fìdaty dell'Esselunga (forse tra le prime ad avviare la moda, è distribuita dal 1994); quella del negozio di elettronica preferito; di abbigliamento e quella per libri e dischi, ah c'è anche quella per il rifornimento di carburanti. Le categorie principali sono queste, poi la volta che decidi di cambiare posto, alla cassa ti propongono la solita e fatidica domanda: la tessera ce l'ha?, e tu rispondi: no, vuole farla? Se dici si, avrai l'ennesima a cui cercare spazio e forse deciderai in futuro di tornare lì: il gioco del venditore sarà fatto.
Come certamente saprete, la diffusione delle card (adesso anche smart: dotate di microchip) è una delle principali componenti della più ampia strategia di fidelizzazione che ogni attività commerciale (almeno tra quelle di medie e grandi dimensioni) adottano per mantenere una stretta e costante relazione con i propri clienti, ed indurli a fare i propri acquisti in quel tal negozio. Gli strateghi la chiamano CRM (customer relationship marketing). Il primo passo è la raccolta dei dati personali: nome cognome; indirizzo ma sopratutto numero di cellulare ed e-mail attraverso cui veicolare poi, offerte e proposte di acquisto con sconto. In questa fase di compilazione dei moduli di richiesta della carta, è importante prestare attenzione alle caselle che si decideranno di barrare (occhio alla Privacy) perché è qui che si deciderà il destino dei nostri contatti: ovvero la loro eventuale diffusione presso altri soggetti.
L'altro aspetto collegato a queste strategie di marketing e che di per se stessa ne rappresenta un'altra forma, è la raccolta punti per il raggiungimento della quota utile al ritiro di un premio, quelle che in gergo tecnico sono chiamate operazioni a premi. Esiste una specifica disciplina giuridica per regolamentare quest'attività, che demanda il ruolo di regolatore e controllore al Ministero dello Sviluppo Economico a cui l'azienda promotrice del concorso o dell'operazione, dovrà comunicare l'avvio, il contenuto ed il regolamento stesso che dovrà anche essere pubblicizzato tra i consumatori destinatari finali dei premi.
Questo è tutto, l'origine e l'evoluzione del fenomeno: “Fidelizzazione dei clienti” sarebbe poi un'altra storia.
Per approfondimenti e specifiche valutazioni, siamo sempre a disposizione presso lo sportello, telefona e prenota il tuo appuntamento.

lunedì 6 maggio 2013

Assemblea annuale dei soci

Gentili Associati,
E' CONVOCATA L'ASSEMBLEA DEI SOCI della
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI MONZA E BRIANZA DI CONFCONSUMATORI,
il 15 MAGGIO 2013 in prima convocazione alle ore 10,30 ed in SECONDA ALLE ORE 11.
Potranno partecipare, con diritto di voto, tutti i soci in regola con la quota associativa annuale corrente.
ORDINE DEL GIORNO:
  1. relazione del presidente sull'attività svolta;
  2. approvazione del rendiconto annuale 2012;
  3. nomina delegati per le assemblee: regionale e nazionale;
  4. varie ed eventuali.
Confidando in una consistente partecipazione colgo l'occasione per salutar Vi cordialmente.
Raul Goffo
(il presidente)

giovedì 2 maggio 2013

Rc auto: contratto base e preventivatore


La copertura assicurativa sulla responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli a motore e natanti, è obbligatoria. Essa; infatti garantisce il risarcimento, entro importi massimali definiti dalla legge, di danni cagionati a persone, animali e cose dovuti alla conduzione di auto, moto, ciclomotori ecc... I costi dell'assicurazione sui veicoli posseduti dalla famiglia media italiana, incidono annualmente per il 2% sull'intero paniere di spesa ed equivale a circa 600 euro l'anno, così come stimato dalla CGIA di Mestre su dati Istat elaborati.
Esistono poi forti disparità di trattamento tra automobilisti residenti nelle varie provincie del Paese, quelle classificate ad alta incidentalità registrano costi delle polizze che possono lievitare e superare anche i 1000 euro. Nel corso degli anni, diversi sono stati i provvedimenti governativi tesi a liberalizzare il settore, con l'intento di promuovere maggiore concorrenza tra le imprese assicurative e favorire le tasche dei consumatori. Si ricorderanno i benefici della legge 40/2007 (cosiddetta Legge Bersani) in cui si attribuisce valore alla classe di merito: mutuando per esempio quella minore assegnata ad un familiare convivente per assicurare un nuovo veicolo della stessa categoria (auto-auto; moto-moto ecc...) e l'introduzione di un comparatore elettronico, consultabile sul sito dell'Ivass (l'autorità di vigilanza) che permetta un facile confronto tra le offerte delle varie compagnie,. L'introduzione dell'agente plurimandatario e l'obbligo dello stesso di sottoporre al cliente almeno tre preventivi di polizza proposte dalle diverse società, completano il quadro novellato. L'ultima variazione del Codice delle Assicurazioni Private (D.L.vo 209/2005) è stata introdotta con l'articolo 22 del D.L.179/2012 (poi convertito in legge) il cosiddetto Sviluppo Bis (c'era ancora Monti alla guida dell'esecutivo), che introduce l'articolo 170bis: Durata del contratto. Dal I gennaio 2013 la durata sarà annuale, abrogata ogni forma di tacito ed automatico rinnovo. Resterà la copertura di quindici giorni dopo la scadenza. Trenta giorni prima della fatale data, la società assicurativa dovrà informare il contraente dell'imminente decesso contrattuale. Nel Decreto Sviluppo Bis, s'introduce inoltre una nuova tipologia contrattuale: il Contratto Base per l'Rc auto, le cui clausole e specifiche saranno (sono: imminente sarà la pubblicazione del D.M e la pubblicizzazione di detta forma contrattuale) elaborate dal Ministero dello Sviluppo Economico in accordo con l'Ania (l'associazione delle imprese) e le più rappresentative associazioni di consumatori. Definiti gli elementi base della polizza, ciascuna compagnia potrà venderla al prezzo più opportuno, facilitando così, nelle intenzioni governative, ancor più il consumatore nel conveniente confronto. Con la diffusione nell'uso degli strumenti offerti da Internet, sono proliferati portali-siti dedicati alla comparazione delle offerte: da Facile a Segugio passando per SuperMoney e 6sicuro, anche se il più affidabile e completo rimane sempre quello istituzionale: ilTuoPreventivatore, che permette il confronto tra tutte le compagnie assicurative e non si limita invece a considerarne solo alcune, come fanno i portali detti, che svolgono spesso anche l'attività di mediatore. Qui allo sportello possiamo insieme valutare l'offerta migliore per Te, prenota l'appuntamento.

mercoledì 17 aprile 2013

SpecialCash Postepay e Credito al Consumo

Questo post avrà inizialmente un taglio confidenziale ed avvincente per introdurre il tema, ma poi proseguendo la lettura assumerà uno stile più consono: professionale e divulgativo, meglio adatto ad un blog del genere.
L'introduzione leggera e lo spunto sull'argomento. L'altro giorno mi trovavo all'ufficio postale di Triante, si, quello che affaccia sul nuovo tunnel della Statale 36 e che i Monzesi senz'altro conosceranno. È quello da cui mi servo per spedire tutta la corrispondenza, in special modo le raccomandate, che la nostra attività di tutela dei diritti di utenti e consumatori genera. Attendevo che la spedizione venisse completata e nel frattempo venivo attratto dal volantino pubblicitario esposto in bella mostra proprio sul bancone dello sportello. La brouchure pubblicizzava un particolare contratto di credito al consumo, riservato ai soli titolari di carta Postepay (la famosa carta prepagata distribuita da Poste Italiane). Inizialmente pensavo all'ennesima proposta di Carta Revolving, ma no, leggendo meglio scoprivo la fattispecie contrattuale rientrante nella forma di Credito al Consumo. Da qui lo spunto per richiamare la disciplina di settore. Prima però vediamo una breve descrizione della pubblicazione, utile per familiarizzare con alcuni soggetti/attori e termini/elementi che meglio approfondiremo nella seconda parte più seria e nozionistica, riservata alla legislazione. Sul volantino si riconoscono gli attori: i consumatori (i titolari della citata carta); l'intermediario creditizio (Poste Italiane S.p.a), che distribuisce il prestito in virtù di un accordo distributivo non esclusivo sottoscritto con Compass S.p.a (il creditore). Gli elementi essenziali del contratto, quali il Tasso Effettivo Globale (Taeg per gli amici), e lo schema esemplificativo di costo contrattuale, sono ben rappresentati in accordo con la direttiva Europea del settore. Nel merito il finanziamento SpecialCash prevede 3 piani di ricarica: da 750; 1.000 e 1.500 euro (l'importo scelto è subito accreditato sulla card), che verrà restituito in 15; 20 e 24 rate mensili, rispettivamente, con indici di costo pari al: 17,83%; 16,29% e 15,34%, decrescenti al crescere dell'importo e della durata contrattuale. Le rate potranno essere addebitate direttamente sul conto corrente postale o versate con appositi bollettini. L'informativa pubblicitaria è schematica e trasparente, c'è anche il rimando al documento reperibile negli uffici abilitati denominato: Informazioni Europee di base sul Credito ai Consumatori.
Gli aspetti legislativi: Direttiva e D.L.vo 141/2010. La direttiva emanata dal Parlamento e dal Consiglio Europeo è la 2008/48/CE che abroga la precedente 87/102/CEE ed introduce l'armonizzazione legislativa di tutela per i consumatori nei contratti di Credito al Consumo, così da favorire la concorrenza e l'apertura dei mercati nazionali verso quello unico della Comunità Europea. L'intento è fornire uguali diritti a tutti i

mercoledì 10 aprile 2013

Diminuiscono le bollette di elettricità e gas

Prima di entrare nel merito della notizia pubblicizzata nel titolo, è bene fare una breve premessa e distinguere i clienti energetici (indichiamo così i consumatori di elettricità e gas) del mercato tutelato, da quelli che invece sono attori in quello liberalizzato. Ricordiamolo brevemente: la liberalizzazione dei mercati energetici è avvenuta attraverso direttive dell'Unione Europea che hanno dapprima aperto alla concorrenza il settore del gas nel 2003 e poi quello elettrico dalla metà del 2007. I clienti liberalizzati saranno esclusi dai benefici tariffari decisi dall'Autorità, per la verità essi sono al riparo (almeno per tutta la loro durata contrattuale) da ogni variazione di costo, mentre gli altri: i tutelati, beneficeranno per l'intero trimestre: iniziato lo scorso I aprile, di una diminuzione della bolletta elettrica pari all'1% e del 4,2% su quella del gas. La prima cospicua diminuzione dopo tre anni consecutivi di aumenti, come recita il comunicato stampa dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas. Fissa un appuntamento in sede, porta le bollette e scegliamo la tariffa più conveniente per te.

mercoledì 3 aprile 2013

Canone Rai, scopri se sei esonerato dal suo pagamento

Hai più di 75 anni? Hai un reddito annuo inferiore a 6.714 euro? Siete tu ed il tuo coniuge? Se hai risposto si a tutte e tre le domande sei esonerato dal pagamento del canone Rai. La legge di riferimento è la n.244/2007 (Finanziaria 2008) che all'articolo 1 comma 132 prevede il beneficio detto. I requisiti anagrafici ed economici devono essere posseduti alle scadenze semestrali annuali: 31 gennaio e 31 luglio e devono essere comunicati all'Agenzia delle Entrate mediante il modulo reperibile sul sito ufficiale o direttamente negli Uffici territoriali e consegnato lì debitamente compilato o spedito: meglio se raccomandata. Il modulo deve essere inoltre accompagnato dalle dichiarazioni sostitutive attestanti i requisiti di reddito, valutati secondo i criteri emanati dalla circolare dell'Agenzia, per esempio sono esclusi i redditi esenti da Irpef (come le pensioni Inail o quelle di guerra), quelli derivanti dall'abitazione principale e sue pertinenze ecc... e dalla copia del documento d'identità. Con lo stesso modello è anche possibile richiedere il rimborso per gli anni precedenti (a partire dal 2008 naturalmente) a patto che si possedessero già i requisiti previsti ma si ignorava l'agevolazione. Per maggiori approfondimenti ed assistenza nella procedura di compilazione siamo a completa disposizione, contattaci attraverso i soliti canali e fissa l'appuntamento qui in sede.

mercoledì 27 marzo 2013

Scegliere il Conto corrente (un'introduzione)

Iniziamo dalla definizione empirica di Conto Corrente: è uno strumento di gestione del nostro denaro: attraverso esso possiamo accreditare lo stipendio; pagare le utenze; addebitare la rata del mutuo; ricaricare il telefono; eseguire pagamenti; disporre bonifici ecc... Secondo il Codice Civile (mi perdoneranno i giuristi per l'estrema semplificazione) è un vero e proprio contratto disciplinante i servizi finanziari. Esistono 3 macro tipologie. Conti Correnti Ordinari: ai costi fissi di tenuta del rapporto bancario, si aggiungono quelli relativi ad ogni operazione effettuata. Conti Correnti a Pacchetto: si paga un canone annuale che consente di svolgere un certo numero di attività. Conto Corrente di Base: rientra nel genere di quelli a pacchetto però le condizioni e le caratteristiche sono normate da un'apposita convenzione stipulata tra il Ministero dell'Economia, la Banca d'Italia e l'Abi (l'associazione delle banche Italiane), operativa da giugno 2012 come previsto dall'articolo 12 del D.L.201/2011: contenente misure di contrasto all'uso del contante. Gli elementi da considerare nella scelta del Conto Corrente sono: quali e quante operazioni si svolgono e canale scelto per disporle: sportello e/o internet. Fatta questa breve introduzione siete pronti, cari consumatori, a cimentarvi con l'utile strumento fornito dal consorzio PattiChiari e scegliere il conto migliore per le Vostre esigenze. Ah! Dimenticavo: il confronto è semplificato dall'indicazione dell'Indice Sintetico di Costo (l'ISC), definito secondo specifici parametri regolati dalla Banca d'Italia. In ultimo ci sarà poi da sommare la sofferta imposta di Bollo pari a 34,20 euro, da cui saranno però esonerati i correntisti basici con un Isee sotto i 7.500 euro. Per consigli, valutazioni personalizzate, dubbi, perplessità o altro, non esitate: contattateci.

mercoledì 20 marzo 2013

Garanzie Post-Vendita (mini guida)

Quest’articolo prende spunto dalla campagna informativa “Guarda che Ti riguarda”  sponsorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito dei progetti finanziati per informare i consumatori ed ideata ed elaborata da 5 associazioni, tra cui la nostra. Esamineremo i diritti del consumatore e gli obblighi del venditore nel caso di compravendita di un bene mobile (sono infatti esclusi dalla disciplina i beni immobili, l’energia elettrica, l’acqua ed il gas quando non sono confezionati per la vendita in un volume delimitato o in quantità determinata ed infine i beni oggetto di vendita forzata) che presenti difetti di conformità. La disciplina normativa di riferimento. Fino al 2002 (prima dell’emanazione della direttiva  1999/44/CE confluita nel Codice del Consumo D.L.vo 206/2005) la garanzia che il bene fosse venduto esente da vizi, era ed è (ancora per molte fattispecie) normata dagli articoli 1490 e seguenti del Codice Civile, in cui il venditore garantisce per 1 anno che il bene venduto sia esente da vizi e che l’acquirente debba denunciare il vizio entro 8 giorni dalla sua scoperta. La norma speciale, introdotta con il recepimento nel nostro ordinamento della Direttiva di cui sopra (art.128 e seguenti Codice Consumo), introduce maggiori tutele per il consumatore, definito come la persona fisica che agisce economicamente al di fuori  dell’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta e prevede l’estensione della durata a 2 anni e a 2 mesi  il termine per denunciare il difetto. Quest’ultima disciplina (quella del Codice del Consumo) oltre alla figura del consumatore si applica solo se il venditore svolge quest’attività in forma professionale, per esempio nel caso di compravendita di un’auto, che avvenga tra privati, si applicherà la legge prevista dal Codice Civile. Il difetto di conformità. Nel Codice del Consumo viene introdotto il concetto di conformità del bene che deve essere non solo esente da vizi ma anche conforme al contratto di vendita, perciò: il bene deve possedere le qualità o le prestazioni abituali di prodotti dello stesso tipo; rispondere alle caratteristiche dichiarate in etichetta o nella pubblicità; idoneo all’uso voluto dal consumatore (uso specificato dal venditore al momento dell’acquisto) e l’installazione dev’essere perfetta. I rimedi. Quando il bene acquistato presenta un difetto di conformità, il venditore è obbligato a sanarlo ed i diritti che il consumatore può richiedere sono la riparazione o la sua sostituzione (senza spese ed entro un congruo termine) oppure la riduzione del prezzo o la risoluzione contrattuale nel caso i rimedi primari non siano esperibili. Per maggiori approfondimenti vi rimando all’opuscolo informativo disponibile qui in sede e non esitate a contattarci per ogni eventualità.

mercoledì 13 febbraio 2013

Trasparenza e libertà di recesso dai contratti telefonici (c.d. Legge Bersani)

La cosiddetta Legge Bersani (la 40 del 2007), conversione del Decreto Legge 7/2007, conteneva e contiene due serie di misure urgenti: una per la tutela dei consumatori e l'altra per lo sviluppo imprenditoriale e la promozione della concorrenza. Non vi nascondo che riproporre una breve e sommaria analisi dei succitati provvedimenti (quelli a favore dei consumatori naturalmente), nel conteso clima elettorale di queste ultime settimane precedenti il voto, possa sembrare un endorsement (come dicono gli Inglesi), ossia un'adesione alle proposte politiche dell'ex ministro, ora candidato Premier, presentate nel proprio programma elettorale, chissà forse lo è. Bando alle ciance ed alle inutili precisazioni ed introduzioni! Entriamo nel nocciolo del provvedimento: l'art.1 richiamato nel titolo. La norma introduce anche importanti misure e strumenti come: la portabilità del mutuo (la surrogazione); la concorrenza nel mercato assicurativo e maggiore trasparenza nelle tariffe aeree. Questi argomenti potranno essere oggetto di successivi approfondimenti (perciò cari lettori restate collegati). Ancora preamboli? No, finalmente eccoci: i contratti stipulati con operatori di telefonia […] devono prevedere la facoltà del contraente di recedere o di trasferire le utenze presso altro operatore senza vincoli temporali o ritardi non giustificati e senza spese non giustificate dai costi dell'operatore, infine il preavviso (per la risoluzione contrattuale) non può superare i trenta giorni. Chiaro? Prima di ciò gli operatori di telefonia chiedevano penali per l'estinzione anticipata del contratto, ora li chiamano costi per la disattivazione del servizio (si in effetti la solfa è sempre quella). Pertanto quando si decide di risolvere un contratto con un operatore di comunicazioni elettroniche, si deve mettere in conto il pagamento del contributo, che per inciso varia nell'ammontare tra i diversi soggetti. Forse le intenzioni della norma non saranno proprio state queste ed immagino che l'Autorità di vigilanza possa fare luce sull'oscuro fenomeno dei costi di disattivazione che dovrebbero essere documentati dagli Operatori, chiedendogli maggiore trasparenza..

mercoledì 6 febbraio 2013

Prodotti tipici: DOP; IGP e STG, un argine alla contraffazione alimentare


Il fenomeno della contraffazione, alterazione dei prodotti agroalimentari, rappresenta un grave danno inferto all'economia del nostro Paese. Il settore agroalimentare Italiano, terzo per importanza in Europa dopo quello Tedesco e Francese, genera un fatturato di 124 miliardi di euro ed è il secondo sistema manifatturiero, dopo il metalmeccanico, per incidenza sul Pil. Gli atti parlamentari della Commissione d'inchiesta istituita alla Camera dei Deputati, evidenziano le attività di contrasto adottate dalle forze di Polizia ed Autorità preposte. Un efficace argine al fenomeno e una maggiore garanzia di qualità e sicurezza per il consumatore, è inoltre rappresentato dalla marchiatura Europea:
Denominazione di Origine Protetta: le fasi di lavorazione del prodotto sono realizzate tutte nell'area geografica protetta e seguono i dettami del disciplinare tipo tutelato e controllato da un consorzio di tutela che riunisce i produttori;
Indicazione Geografica Protetta: almeno una fase della produzione avviene nella zona tutelata;
Specialità Tradizionale Garantita: l'alimento viene prodotto con metodi tradizionali da almeno 25 anni.
Il riconoscimento dei marchi di origine si ottiene seguendo l'iter previsto dal Regolamento Europeo ed il nostro Paese è il primo nella classifica per numero di prodotti tutelati: ne conta ben 246. In regione Lombardia se ne annoverano 26, di cui 17 Dop e 9 Igp: dai formaggi (il gorgonzola, il taleggio, il grana padano ed il parmigiano reggiano) ai salumi (la coppa di Parma, il salame Brianza, quello di Varzi ecc....) passando per gli olii e la frutta (la mela di Valtellina e la pera Mantovana).
Un semplice sguardo alla ricerca dei tre simboli raffigurati sui prodotti che preferiamo quando facciamo la spesa, può salvarci da spiacevoli mal di pancia.

mercoledì 30 gennaio 2013

Percorso famiglia: sospensione delle rate del mutuo


Lo scorso 30 luglio l'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e 12 Associazioni di Consumatori (tra cui la nostra), hanno siglato un protocollo d'intesa articolato in 4 punti, che mira a sostenere la Famiglia nelle sue diverse fasi evolutive. L'intenzione dell'accordo sarebbe quella di proporre, in collaborazione anche con i competenti Ministeri, alcune modifiche a regolamenti attuativi delle principali disposizioni normative in materia. Sarebbero così liberate  (stimano i bancari) risorse per 2,5 miliardi di euro senza gravare sul bilancio pubblico. Il primo punto (fase di costituzione della famiglia) prevede il sostegno per l'acquisto della casa, nel secondo (la realizzazione del progetto famiglia) si propone l'incremento del fondo per i nuovi nati, nella terza fase, il sostegno è per il percorso di studi dei pargoli e nella quarta, quella della maturità, si sostiene il nucleo familiare per fare fronte alla crisi economica in atto. Il percorso è l'evoluzione della prima rogatoria (era la fine del 2009 e si chiamava Piano famiglie) per la sospensione di 1anno delle rate di mutuo. Le condizioni per chiedere tale sospensiva sono: l'ammontare del capitale finanziato massimo 150 mila euro; reddito imponibile fino a 40 mila euro e mutazione del bilancio economico familiare causato dalla perdita di lavoro, cassa integrazione od eventi più traumatici come infortunio o peggio ancora morte. Fino alla primavera 2012, le Banche aderenti all'accordo, hanno sospeso il mutuo a 70 mila famiglie, liberando liquidità per ciascuna di esse pari a circa 7 mila euro l'anno. Queste le linee guida sommariamente illustrate (maggiori dettagli sul sito ABI: Accordo Tecnico a cui vi rimando) che ciascuna banca aderente (consulta l'elenco aggiornato) potrà liberamente implementare. Il termine di presentazione delle istanze di sospensione è il prossimo 31 gennaio, ma ci auguriamo che la scadenza dell'utile protocollo venga ulteriormente prorogata, considerato che la ripresa economica sembra lenta e forse ancora lontana.

mercoledì 23 gennaio 2013

I contratti-tipo: trasparenza e fiducia per i consumatori


Questo post prende spunto dall'articolo pubblicato sul numero di dicembre 2012 del quaderno informativo: “Mercato & Consumatori” edito dal Ministero dello Sviluppo Economico, in cui si descrive la campagna informativa avviata sul tema. I contratti-tipo sono tipologie contrattuali standard, redatte sotto forma di moduli ed elaborate dalle Camere di Commercio in collaborazione con le maggiori associazioni di categoria e la super visione del mondo accademico. Esse rappresentano un efficace strumento di trasparenza e reciproca fiducia tra gli attori del mercato, ovvero tra: artigiani; commercianti; professionisti e consumatori. I contratti-tipo, garantiscono i consumatori dalla vessatorietà delle clausole in essi contenute e se ne annoverano per le diverse tipologie negoziali: dal commercio al turismo e dai servizi alla casa. La campagna informativa è stata indirizzata anche verso i soggetti imprenditoriali, che possono trovare nell'adozione dei contratti-tipo, un utile strumento semplificativo del proprio business oltre che rappresentare un positivo elemento distintivo per la conquista di clienti. L'informazione diffusa poi tra i consumatori dovrebbe contribuire a selezionare e preferire gli attori che adottano questa best-practise e a traghettare tutti gli operatori verso un approdo/mercato più sicuro, sereno, trasparente e davvero concorrenziale. Maggiori approfondimenti e i moduli da scaricare li trovate sul sito dedicato: contratti-tipo.camcom.it/

mercoledì 16 gennaio 2013

Prezzi al consumo: la variazione annuale – 2012


L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), compresi i tabacchi, registra un aumento annuale (2012/2011) del 3% (fonte Istat).
Premessa metodologica: cos'è il NIC? Com'è calcolato? Quest'indice misura l'inflazione dell'intero sistema economico, ovvero considera l'intera comunità come un'unica grande famiglia di consumatori. La rilevazione dei prezzi avviene su base territoriale ed è riferita ad un paniere di prodotti (che viene aggiornato annualmente) raggruppati in 12 divisioni (dagli alimentari ai trasporti, passando per i costi energetici e i servizi sanitari ecc...). Nel 2012 i dati sono stati registrati in 42.000 unità di rilevazione sparse su 84 comuni di cui 20 capoluoghi di Regione e 64 di Provincia. Ciascuna divisione di prodotti ha poi un suo specifico peso ponderato sull'intero indice: gli alimentari e le bevande analcoliche pesano per il 16%; i trasporti incidono al 15% e l'abitazione, l'acqua, l'elettricità ed i combustibili per il 10,5%. La ponderazione è anche territoriale, per esempio la Lombardia pesa per il 19% nel calcolo dell'indice. La base di riferimento è il 2010, in cui l'indice stesso assume valore 100. Variazioni annuali precedenti partono dalla base 100 del 1995.
Aumenti dell'indice nelle principali divisioni di spesa. L'incremento maggiore, nell'anno appena concluso, si registra sui prezzi dei beni energetici (elettricità, combustibili: benzina e gasolio anche per riscaldamento), che incide per circa il 10% sul paniere della spesa e raggiunge il valore di 7,1%. I trasporti invece, che pesano il 15%, rilevano un aumento del NIC pari a 6,5%. Sui tabacchi e gli alcolici, che contano per il 3% dell'intero paniere, si arriva a quota 5,9%. L'unica divisione in diminuzione è quella delle Comunicazioni (-1,5%) incidenti però solo il 2,5% sulla spesa familiare. Infine gli alimentari registrano un incremento del 2,5%.
Conclusioni. La fotografia statistica sommariamente scattata (per un maggiore dettaglio Vi rimando al sito Istat: navigherete nel meraviglioso mare dei dati statistici), conferma il costante aumento tendenziale dei prezzi al consumo, che si perpetua ormai da alcuni anni. Purtroppo la sua entità, supera quella delle retribuzioni che aumentano invece di circa la metà (1,5%) e questa discrepanza determina il generale impoverimento registrato dalla maggioranza dei consumatori. Mi sarebbe piaciuto analizzare i dati disaggregati per Provincia, ma sono assenti, tuttavia ci sono altri elementi utili per inquadrare statisticamente il nostro territorio, considerando anche ulteriori aspetti oltre a quelli consumeristici. Commenti, spunti e suggerimenti sono graditi.

mercoledì 9 gennaio 2013

Saldi: breve guida per un acquisto consapevole


La disciplina regolante il commercio è demandata alle Regioni, che normano il settore seguendo le linee guida dettate dal D.Lgs 114/1998. Qui in Lombardia il riferimento normativo è la Legge Regionale 6 del 2 febbraio 2010, in particolare l’articolo 115 regola le vendite di fine stagione. Esse riguardano prodotti non alimentari di carattere stagionale o articoli di moda che se non venduti entro un certo periodo sono suscettibili di forte deprezzamento. Questo genere di vendite può essere svolto solo in due periodi dell’anno, per la durata massima di 60 giorni, secondo calendari deliberati dalla Giunta Regionale. L’ultima delibera sul tema, la IX/2667 del 14 dicembre 2011, stabilisce che i saldi invernali inizino il primo giorno feriale antecedente l’Epifania di ogni anno (coincidente quest’anno con sabato 5 gennaio), e che quelli estivi partano invece dal primo sabato di luglio (il prossimo 6). È l’articolo 117 della Legge Regionale ad indicare le forme d’informazione e tutela del consumatore: tra cui l’obbligatoria esposizione, da parte del commerciante, del prezzo normale di vendita iniziale del bene, accompagnata dall’indicazione della percentuale di sconto o ribasso applicata (è facoltà del venditore indicare anche il prezzo ribassato). Garanzia e recesso: ricordiamo brevemente questi due importanti diritti estratti dal Codice del Consumo (il D.Lgs 206/2005). La garanzia è quella forma di tutela prevista per il consumatore che dovesse incappare nell’acquisto di un bene difettoso. In questo caso il venditore sarà obbligato a rimediare con la riparazione del bene o provvedere alla sua sostituzione, finanche alla restituzione del denaro pagato. È bene ricordare infine che il recesso, ovvero la possibilità di restituire il bene, si applichi solo nel caso in cui gli acquisti avvengano a distanza, ovvero fuori dai locali commerciali, e  che si possa esercitare entro 10 giorni lavorativi dalla data di acquisto. Siamo a disposizione per ogni eventualità e non esitate a contattarci.

mercoledì 2 gennaio 2013

La Fondiaria Assicurazioni S.p.a: storia di un investimento


La storia che voglio raccontarvi ha per protagonista un piccolo azionista, che dopo una vita di lavoro, arriva all'agognato traguardo della pensione e con i soldi della liquidazione decide d'investire nel mercato finanziario. È ben consigliato dall'intermediario: la Banca nel Suo caso, il profilo di rischio è basso: è un investitore prudente, il portafoglio è diversificato. Esso è inizialmente composto (siamo alla fine del 1999: il 29 dicembre): da quote di fondi e titoli azionari tra cui 500 azioni ordinarie de La Fondiaria Assicurazioni Spa (Isin: IT0001062097), acquistate per un controvalore di 2.575 euro (l'azione era quotata a 5,15 €). La compagnia assicurativa è ben valutata: ha una lunga storia: è nata a Firenze nel 1879 da capitalisti Francesi e Liguri/Toscani. Nei primi tre anni, la società stacca dividendi lordi (ante imposte) per 0,077 euro/az; 0,103 €/az e 0,105 €/az, fino a giugno 2002 i dividendi netti raggiungono la somma totale di 125,02 €, fin'allora l'acquisto aveva reso mediamente l'1,62% l'anno. Alla fine di ottobre 2002, l'assemblea straordinaria degli azionisti, deliberava l'emissione di warrant:“La Fondiaria 2002/2008” in ragione di 1 per ogni 10 azioni possedute. I warrant sono strumenti che permettono l'acquisto a scadenza di un titolo finanziario al prezzo fissato, in questo caso, esercitabili dal 30 giugno 2005 al 30 giugno 2008, consentivano l'acquisto di 1 azione per ogni warrant presentato al prezzo di 0,52 euro. Anche gli warrant hanno un loro segmento di mercato regolamentato. La fusione FonSai. A dicembre dello stesso anno (2002) veniva annunciata la fusione per incorporazione in Sai (Società Assicuratrice Industriale) S.p.a e fissato il prezzo di concambio: 1 azione Sai ordinaria (dal valore nominale di 1 euro) ogni 4 azioni La Fondiaria (da 0,52 nominale), la nuova società assumerà la denominazione Fondiaria-Sai S.p.a e così anche i titoli azionari di nuova emissione saranno poi quotati sul mercato dal 2 gennaio 2003.