mercoledì 25 novembre 2020

La morosità delle bollette energetiche e idriche


Nel corso della prima ondata epidemiologica da Covid-19, che ha costretto il governo ad adottare provvedimenti di contenimento di diffusione della malattia: il cosiddetto periodo di lockdown (o clausura totale per dirlo in Italiano), l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), ha emanato una delibera (la numero 60/2020/R/com del 12 marzo 2020), successivamente integrata dalle seguenti tre sullo stesso tema (la 117, 124 e 148), in cui si sono sospese le procedure d'interruzione delle forniture energetiche (elettricità e gas) e idriche per i clienti finali in stato di morosità.
Dal 10 marzo 2020 fino al 17 maggio 2020 (periodo di durata della prima chiusura), i fornitori di energia elettrica, gas e acqua, sono stati obbligati a sospendere le procedure d'interruzione di fornitura per i clienti finali che si trovavano già, alla data del 10 marzo, o si sono venuti a trovare in seguito, fino al 17 maggio, in uno stato d'insolvenza per il pagamento delle fatture. Così come avviene usualmente nei territori sconvolti da eventi sismici o da altre calamità naturali.
La notizia, ormai, fortunatamente superata, ci da lo spunto però per ripassare le diverse fasi procedurali, che si susseguono nel caso del mancato pagamento di una bolletta energetica entro la data di scadenza.
Se il cliente non paga la bolletta entro la data di scadenza, il fornitore ha il diritto di recuperare il proprio credito. Il primo passo che compie è quello di comunicare la messa in mora del cliente (da qui lo stato di morosità conseguente). Questa comunicazione avviene con lettera raccomandata o con PEC (posta elettronica certificata). Il venditore indicherà il termine ultimo entro cui effettuare il pagamento, decorso il quale chiederà all'impresa distributrice di sospendere la fornitura. La sospensione può essere richiesta solo dopo che siano trascorsi 3 giorni lavorativi dal termine ultimo intimato per il pagamento e almeno 40 giorni solari dalla data in cui il cliente ha ricevuto la notifica di costituzione in mora. Se la sospensione della fornitura avviene senza il rispetto dei termini indicati, il consumatore ha diritto a un indennizzo.
Per ulteriori approfondimenti sull'argomento e su altri di rilevante interesse, consiglio la consultazione dell'Atlante del Consumatore, disponibile nella sezione del sito istituzionale ARERA.

mercoledì 18 novembre 2020

L'innovazione digitale nella Pubblica Amministrazione: Spid e IO


Il recente decreto Semplificazione (per i cultori dell'approfondimento i riferimenti normativi sono: D.L.76/2020 “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”, convertito con modificazioni nella Legge 120 dell' 11 settembre 2020), ha introdotto alcuni importanti aggiornamenti al Codice dell'amministrazione digitale (D.L.vo 82/2005): il testo legislativo base su cui si fonda il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Qui, troviamo definiti i concetti d'identità digitale e domicilio digitale, regole di comunicazione e organizzazione digitale tra gli enti istituzionali della Repubblica e ancora: modalità di fruizione e conservazione dei dati delle pubbliche amministrazioni, trasmissione informatica documentale e sistema pubblico di connettività.
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), e la Carta d'identità Elettronica (CIE), dal prossimo 28 febbraio 2021, saranno le uniche credenziali utili per l'accesso ai servizi digitali offerti dalla pubblica amministrazione, da quella Nazionale alla territoriale (Regioni e Comuni) passando per gli enti pubblici e le agenzie. Perciò, per accedere, per esempio, alla dichiarazione dei redditi pre-compilata, ci si dovrà autenticare sul sito dell'agenzia delle entrate tramite Spid o Cie.
Ottenere un'identità digitale è piuttosto semplice: il primo passo da compiere è quello di visitare il sito dell'Agenzia per l'Italia Digitale: spid.gov.it, possedere un indirizzo di posta elettronica (e-mail) , il numero di cellulare abitualmente in uso, carta d'identità e tessera sanitaria. Il secondo passo da compiere è quello della scelta dell'Identity Provider (l'impresa che materialmente offre e garantisce, in convenzione con l'agenzia governativa, il servizio d'identità digitale), sono 9 quelli accreditati, ciascuno dei quali fornisce diversi livelli di sicurezza, e modalità di riconoscimento: di persona; via webcam, o con firma digitale. Una volta espletate le formalità, al richiedente verrà assegnata la sua identità digitale, costituita da un nome utente e una password associata, validi per l'accesso a tutti i servizi resi disponibili dalla pubblica amministrazione. Una valida semplificazione se si pensa alla scocciatura di dover affrontare ogni volta una nuova procedura di registrazione per poter accedere ai diversi servizi digitali pubblici.
L'uso della Carta d'identità Elettronica prevede il possesso di un lettore da collegare al computer che riconosca i dati della smart card abilitata.
Un'altra importante novità, è rappresentata dall'intenzione d'implementare le potenzialità dell'applicazione per smartphone IO, realizzata dalla società pubblica PagoPa S.p.a con lo scopo di diffondere i servizi digitali in Italia. L'applicazione, diffusasi la scorsa estate per l'erogazione del Bonus Vacanze, diventerà il primo canale di accesso ai servizi pubblici tramite app. Qui, trovano già spazio, ed entro il prossimo febbraio dovranno renderli disponibili tutti gli enti locali, alcuni servizi di notifica e pagamento dei tributi comunali (come Tari, Tasi e Imu), attivi per i cittadini di Milano, Torino, Palermo, Venezia, Reggio Emilia, Roma e altri comuni minori.
Il futuro ci attende, servizi digitali semplici, accessibili e sicuri possono semplificarci la vita.

mercoledì 11 novembre 2020

Il Buono Mobilità


I principali provvedimenti normativi, emanati per fronteggiare l'emergenza economico – sociale, scatenatasi a valle delle restrizioni adottate per limitare l'espansione della pandemia da Covid-19, dal Decreto Cura Italia di marzo al Decreto Sviluppo di maggio, hanno istituito nuove forme di indennizzo economico da erogare sotto forma di buoni: da quello per le vacanze a quello per la mobilità, passando per i voucher turistici a quelli per palestre, musei e concerti. Il governo ha inaugurato la saga del buono (se posso permettermi una banale considerazione personale ndr).
In questo post, analizzeremo l'introduzione e le modalità di fruizione del buono, dedicato questa volta alla mobilità, il cui utilizzo ha mandato in tilt, come emerso dalle recenti cronache, alcune strutture informatiche pubbliche.
Iniziamo, dalla cornice normativa che istituisce l'adozione di alcune misure per incentivare la mobilità sostenibile. La norma di riferimento è il Decreto Legge 34/2020 (cosiddetto Decreto Sviluppo), convertito con modificazioni nella legge 77 del 17 luglio 2020. L'articolo che ci interessa è il 229, in cui si disciplina il “Buono Mobilità”, riservato a residenti maggiorenni in capoluoghi di regione, città Metropolitane, nei capoluoghi di provincia ovvero in comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti. Si definiscono così i soggetti beneficiari. L'ammontare del buono sarà pari al 60% della spesa (fino a un massimo di 500 euro) sostenuta per l'acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, di veicoli a propulsione elettrica (per semplificare monopattini), ovvero per l'acquisto di servizi tipo bike sharing (servizi di mobilità individuale condivisa). Buono spendibile dal 4 maggio 2020 fino al 31 dicembre 2020 e richiedibile una sola volta per le finalità suddette.
Il successivo Decreto Ministeriale, pubblicato dal Ministero dell'ambiente di concerto con quelli dell'Economia e delle Finanze e delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha disciplinato le modalità di fruizione di detto Buono. La finalità del programma, definito sperimentale, avrebbe il proposito di incentivare forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico locale, utili a fronteggiare le alterazioni climatiche indotte dalle attività antropiche, e quelle epidemiologiche provocate dalla diffusione del Covid-19.
Viene creata un'applicazione web accessibile, previa autenticazione, ai beneficiari dell'incentivo e ai fornitori di beni e servizi oggetto dello sconto finanziato, dal nome accattivante: “buonomobilita.it”.
Il decreto ministeriale, prevede che le risorse disponibili per l'intero 2020, pari a 210 milioni di euro, così come annunciato dal Ministro Costa, siano assegnati secondo l'ordine cronologico di arrivo delle istanze. Per inoltrare la richiesta, sarà necessario accedere al portale, accreditarsi con lo SPID, e compilare l'autodichiarazione sul requisito di residenza, verrà così generato il buono spendibile entro 30 giorni dalla sua creazione, in uno dei fornitori di beni e servizi inseriti alla voce del sito: “Dove usare i Buoni”. 
Questa procedura è valida dal 3 novembre 2020 (dal sessantesimo giorno la data di pubblicazione del decreto, avvenuta il 5 settembre). Tutti gli acquisti, fatti dopo il 4 maggio e fino al 3 novembre, saranno rimborsati presentando la fattura di acquisto e il codice Iban su cui ricevere l'accredito del beneficio: 60% della spesa fino a un massimo di 500,00 euro. Risorse che però sono andate esaurite in poche ore. Da lunedì 9 novembre e fino al 9 dicembre prossimo, sarà possibile pre-registrarsi, di modo che il ministero dell'ambiente possa quantificare le risorse necessarie al rifinanziamento del programma.
Resta valida invece l'erogazione del buono, per cui saranno gli esercenti a chiederne il rimborso entro il 31 marzo 2021. 

mercoledì 4 novembre 2020

Bonus internet e pc / tablet

Il Decreto Ministeriale, pubblicato il 7 agosto 2020 dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), ha dato avvio alla Fase 1 del Piano voucher digitale per le famiglie Italiane. Piano inserito nella più ampia strategia settennale (2014-2020) di sviluppo della Banda Ultralarga nel nostro Paese. Strategia approvata dal Consiglio dei Ministri nella sua adunanza del 3 marzo 2015, in coerenza con l'Agenda digitale Europea 2020.
Il contributo stanziato per le famiglie meno abbienti (saranno beneficiari solo quei nuclei familiari con ISEE inferiore a 20 mila euro annui), erogherà uno sconto totale fino a 500 euro sul costo del canone di connessione a internet a una velocità minima garantita di 30 Mbit/s in download e sull'acquisto collegato di un personal computer (PC) o tablet, che consenta le fruizione del servizio.
L'attuazione di tutto il processo operativo, finalizzato all'erogazione del bonus, è affidato alla società del Ministero: Infratel Italia, che ha elaborato il manuale operativo a cui i provider dei servizi di connessione elettronica, dovranno scrupolosamente attenersi per la corretta distribuzione degli sconti.
In questo schema operativo, il beneficiario, riceverà lo sconto a cui avrà diritto, direttamente in bolletta telefonica sotto forma di rateazione del contributo dilazionato per 12 rate. Saranno infatti gli operatori a svolgere il ruolo di tramite con Infratel. Il consumatore dovrà solo preoccuparsi di possedere i requisiti patrimoniali richiesti dalla norma (ISEE inferiore a 20 mila euro/annui) e stipulare poi, con un operatore telefonico abilitato, un contratto di connessione internet a cui potrà essere agganciato l'acquisto di un terminale eventualmente fornito dall'operatore stesso.
Il contributo massimo di 500 euro verrà suddiviso tra: lo sconto sul canone di connessione per una somma di almeno 200 euro e quello per l'acquisto di un terminale fornito dall'operatore di una somma compresa tra i 100 e 300 euro massimo. Il livello del servizio di connettività dovrà rispettare il valore di velocità in download di almeno 30 Mbit/s con minimo di banda 15 Mbit/s e in upload di 15 Mbit/s con minimo garantito di 7,5 Mbit/s. Anche per tablet e PC si avranno specifiche tecniche minime elencate nell'allegato B del manuale operativo.
Gli operatori si registreranno al portale gestito da Infratel e qui gestiranno l'erogazione del bonus ai clienti che sottoscriveranno le offerte commerciali rispondenti ai requisiti tecnici richiesti. Il cliente che vorrà beneficiare dello sconto, dovrà aderire all'offerta proposta dall'operatore, fornire copia del documento d'identità e codice fiscale, inoltre produrrà un'autocertificazione in cui dichiarerà l'ammontare del suo ISEE, facilmente ottenibile dal sito INPS.
Sono disponibili 200 milioni di euro gravanti sul Fondo Europeo di Sviluppo e Coesione (FSC) per 400 mila famiglie potenzialmente beneficiarie.
Ricapitoliamo la procedura per i consumatori:
  • verifica del possesso del requisito patrimoniale: ISEE inferiore a 20 mila euro per nucleo familiare;
  • ricerca dell'offerta di connessione internet a banda ultralarga tra i vari operatori (Tim, Fastweb, Vodafone, WindTre ecc...) aderenti all'iniziativa;

  • valutazione dell'eventuale acquisto del terminale (Pc o Tablet) di cui si verrà proprietari trascorsi 12 mesi, quando si concluderà la validità del bonus;

  • adesione all'offerta commerciale e verifica dei requisiti;

  • erogazione dello sconto dilazionato in fattura.