lunedì 30 ottobre 2017

Ryanair e i voli cancellati

La compagnia aerea Irlandese low-cost per antonomasia, la numero 1 in Europa con i suoi 2000 voli giornalieri che connettono 33 destinazioni Europee e 13 mila dipendenti (fonti aziendali), il 15 settembre scorso ha annunciato la cancellazione di 40-50 voli giornalieri. Nelle successive 6 settimane: da martedì 21 settembre a martedì 31 ottobre, la compagnia di Dublino avrebbe cancellato 2.100 voli complessivi ed avvertito via e-mail tutti i 315 mila clienti della possibilità di prenotare un volo alternativo o di ottenere il rimborso del biglietto inutilizzato. Inoltre il successivo 27 settembre Ryanair ha informato i passeggeri di un'altra ulteriore ondata di cancellazioni di voli per tutta la stagione invernale del 2017/18; infatti alcuni voli specifici interromperanno la loro operatività dal prossimo mese di novembre 2017 fino al mese di marzo 2018. In questa seconda fase i passeggeri coinvolti saranno 400 mila e come per gli altri, contattati via e-mail, saranno adottati i rimedi previsti dal Regolamento Europeo 261/2004 ovvero: la riprotezione su un altro volo o il rimborso del biglietto e questa volta il vettore ha incluso l'erogazione di un buono viaggio di 40 € (80 con il ritorno) da spendere tra ottobre e marzo 2018.
Questo episodio ci da lo spunto per richiamare quali diritti ha il passeggero aereo Europeo e se Ryanair li abbia rispettati. Il testo legislativo di riferimento è il Regolamento CE 261/2004 che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri nei casi di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato. Per ragioni di semplicità farò riferimento alla Carta dei Diritti dei passeggeri pubblicata dall'Enac (l'Ente Nazionale di Aviazione Civile) per la prima volta nel 2001 ed aggiornata costantemente, fino alla sesta edizione del gennaio 2010 in cui è recepita la sentenza della Corte Europea di Novembre 2009, che stabilisce il diritto alla compensazione pecuniaria per i passeggeri che raggiungono la destinazione oltre le tre ore di ritardo.
La pubblicazione è disponibile in tutti gli aeroporti Italiani e nella terza di copertina è consultabile un utile diagramma a blocchi in cui sono riassunti schematicamente i rimedi a cui il passeggero ha diritto in caso di cancellazione del volo. È necessario premettere che questi si applicano a voli in partenza da un aeroporto Europeo. Ebbene innanzitutto devono essere considerate le cause che hanno determinato la cancellazione del volo: se fossero circostanze eccezionali come scioperi, maltempo e altre indipendenti dalla Compagnia Aerea, la compensazione pecuniaria sarebbe esclusa. Negli altri casi invece, come quello recente di Ryanair, il passeggero potrà scegliere: la riprotezione su un volo alternativo o il rimborso del biglietto non usato, in entrambi i casi, il cliente matura il diritto alla compensazione pecuniaria e all'assistenza come la somministrazione di vitto e alloggio quando le improvvise cancellazioni di voli avvengono con i viaggiatori già pronti per l'imbarco. L'ammontare della compensazione pecuniaria varia in funzione della distanza della tratta coperta: per voli intracomunitari entro i 1500 km la somma da compensare è di 250 euro se superiore si raggiunge l'ammontare di 400 €.
Nel caso Ryanair manca proprio quest'ultimo tassello: la compensazione pecuniaria, perciò la nostra Federazione, che giudica insufficiente l'erogazione del buono viaggio, è disponibile ad assistere i propri associati nella richiesta della spettante compensazione pecuniaria prevista dalle norme. Prenota il tuo appuntamento.

mercoledì 25 ottobre 2017

Bollette a 28 giorni: la tredicesima per le compagnie telefoniche

In principio fu il settore della telefonia mobile ad introdurre la fatturazione ed il rinnovo dei servizi a 28 giorni. Il ruolo di battistrada venne svolto da Wind-Infostrada (dal I gennaio 2017 integratasi con Tre), quando all'inizio del mese di marzo 2015, introdusse nelle clausole contrattuali dei piani tariffari di nuova attivazione, la fatturazione a 28 giorni. Seguì da lì a breve l'adeguamento alla nuova periodicità di Vodafone e Tim.
Le variazioni contrattuali unilaterali, in rapporti di fornitura dei servizi di comunicazione elettronica, sono disciplinati dall'articolo 70 del Decreto Legislativo 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche). Al comma 4 si prevede; infatti che il contraente abbia la facoltà di recedere dal contratto senza l'addebito di penali né di costi per la disattivazione del servizio, qualora le modifiche contrattuali imposte dall'operatore non siano da egli accettate. Il fornitore, dal canto suo, dovrà informare l'utente con adeguato preavviso: di almeno trenta giorni, nelle forme stabilite dall'Autorità garante delle comunicazioni e illustrargli compiutamente le modalità di esercizio di tale recesso.
Dopo avere aperto il varco nel muro della periodicità di fatturazione dei servizi mobili, le principali compagnie telefoniche hanno deciso di sperimentare e mutuare il meccanismo anche nel segmento della telefonia fissa. Il precursore questa volta è stata Vodafone (dal 27 maggio 2016) seguita da Wind (settembre 2016 – sanzionata, per inciso, dall'Autorità Garante della Concorrenza e del mercato per 500 mila euro con il suo provvedimento dello scorso agosto, in quanto non avrebbe adeguatamente informato i suoi clienti sulle imminenti variazioni contrattuali e li avrebbe così esposti ad una pratica commerciale scorretta), Tim (I aprile 2017) e Fastweb (I maggio 2017).
Questa semplice modifica contrattuale si è trasformata in un aumento generalizzato della spesa per la bolletta telefonica ai danni dei consumatori, quantificabile nell'8,6% in più su base annua, introducendo di fatto una tredicesima fattura. Mentre secondo alcune stime, il maggior fatturato incassato dalle quattro società di telefonia sarebbe intorno alla cifra di 1,20 miliardi di euro.
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha tentato di porre un freno a questa pratica così diffusa, per scongiurare anche l'introduzione della tredicesima mensilità in altri ambiti, come quello della pay-tv in cui Sky sembrerebbe intenzionata all'adozione. Con la delibera 121/17/CONS emanata dall'Autorità nella sua riunione del 15 marzo 2017, che ha modificato un suo precedente documento (252/16/CONS in cui si introducono maggiori tutele per i consumatori in materia di trasparenza e confrontabilità delle offerte telefoniche), l'Agcom ha aggiunto il comma 10 all'articolo 3 in cui si esplicita chiaramente che il rinnovo delle offerte e della fatturazione nella telefonia fissa dovrà avere cadenza mensile o multipli di quella base, mentre per il settore mobile non potrà essere inferiore alle quattro settimane.
Attualmente però la recente integrazione è rimasta inapplicata, in attesa di alcune pronunce del Tar a cui gli operatori sarebbero ricorsi, mentre l'Agcom ha già avviato un'istruttoria che potrebbe concludersi con l'irrogazione di sanzioni pecuniarie (di ammontare proporzionato all'entità dei fatturati delle aziende) se le compagnie non si adegueranno ai precetti amministrativi. Notizie di stampa riferiscono di un probabile intervento legislativo nella prossima legge di bilancio o nell'iter di conversione del Decreto Fiscale visto che il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha giudicato inaccettabile la fatturazione a 28 giorni. Sul fronte parlamentare la deputata del Pd Alessia Morani ha già presentato una proposta di legge in cui si preveda il divieto per tutti i soggetti sottoposti alla vigilanza di Authority, di emettere fatture a quattro settimane.

mercoledì 4 ottobre 2017

Lo scandalo protesi ortopediche a Monza

La cronaca. Il 14 settembre ultimo scorso (2017) i finanzieri del Comando Provinciale di Milano, hanno eseguito 21 ordinanze di misure cautelari nei confronti di altrettanti medici e chirurghi. Disposte dal Gip di Monza Federica Centonze, nell'ambito dell'inchiesta “disturbo” coordinata dai Pubblici Ministeri Manuela Massenz e Giulia Rizzo con la supervisione della Procuratrice Capo Luisa Zanetti. L'indagine ha condotto in carcere tre stimati chirurghi ortopedici Monzesi operanti in città: due (Marco Valadè e Fabio Bestetti) attivi nel Policlinico di Monza e l'altro (Claudio Manzini) nella Clinica Zucchi. Sono stati inoltre arrestati i due promoter di Ceraver (filiale Italiana della società Francese produttrice di protesi ortopediche): Marco Camnasio e Denis Panico, mentre per gli altri coinvolti (medici di base delle più svariate province Italiane) sono scattati gli arresti domiciliari e le denunce a piede libero. Le accuse vanno dalla corruzione all'associazione per delinquere passando per il falso ideologico. Il sistema corruttivo, così come ricostruito dagli investigatori, vedeva tra i principali promotori gli agenti commerciali di zona della Ceraver, che per piazzare i loro prodotti (ginocchia, anche e femori artificiali), promettevano ai medici chirurghi cene, viaggi, partecipazioni a convegni di ogni tipo oltre che denaro. Lo scopo dell'associazione, che vedeva la complicità di alcuni medici di base, era dirottare il maggior numero possibile di pazienti verso i tre compiacenti luminari Monzesi, che definivano le protesi impiantate di pessima qualità. Secondo i Procuratori della Repubblica, l'attività perpetrata dal 2014 avrebbe aumentato il rischio sanitario pubblico per mero tornaconto personale. Sono attualmente in corso gli interrogatori di garanzia e dovremo necessariamente seguire l'evoluzione del procedimento.
I pazienti/Consumatori. La nostra Federazione ha già attivato i propri Legali per cominciare a delineare possibili strategie di azioni risarcitorie per i pazienti che avessero subito danni dal comportamento criminoso, per il momento solo ipotizzato, attuato dai medici e chirurghi indagati. Principalmente sarà necessario sapere se l'intervento d'impianto protesico fosse realmente necessario; poi valutare le caratteristiche tecnico-costruttive del manufatto impiantato al fine di conoscere quali garanzie di conformità e salubrità fornirebbe l'azienda costruttrice-venditrice.
Siamo a disposizione per ogni eventualità, contattaci allo 039 8943448 o al 333 9511555.