mercoledì 4 ottobre 2017

Lo scandalo protesi ortopediche a Monza

La cronaca. Il 14 settembre ultimo scorso (2017) i finanzieri del Comando Provinciale di Milano, hanno eseguito 21 ordinanze di misure cautelari nei confronti di altrettanti medici e chirurghi. Disposte dal Gip di Monza Federica Centonze, nell'ambito dell'inchiesta “disturbo” coordinata dai Pubblici Ministeri Manuela Massenz e Giulia Rizzo con la supervisione della Procuratrice Capo Luisa Zanetti. L'indagine ha condotto in carcere tre stimati chirurghi ortopedici Monzesi operanti in città: due (Marco Valadè e Fabio Bestetti) attivi nel Policlinico di Monza e l'altro (Claudio Manzini) nella Clinica Zucchi. Sono stati inoltre arrestati i due promoter di Ceraver (filiale Italiana della società Francese produttrice di protesi ortopediche): Marco Camnasio e Denis Panico, mentre per gli altri coinvolti (medici di base delle più svariate province Italiane) sono scattati gli arresti domiciliari e le denunce a piede libero. Le accuse vanno dalla corruzione all'associazione per delinquere passando per il falso ideologico. Il sistema corruttivo, così come ricostruito dagli investigatori, vedeva tra i principali promotori gli agenti commerciali di zona della Ceraver, che per piazzare i loro prodotti (ginocchia, anche e femori artificiali), promettevano ai medici chirurghi cene, viaggi, partecipazioni a convegni di ogni tipo oltre che denaro. Lo scopo dell'associazione, che vedeva la complicità di alcuni medici di base, era dirottare il maggior numero possibile di pazienti verso i tre compiacenti luminari Monzesi, che definivano le protesi impiantate di pessima qualità. Secondo i Procuratori della Repubblica, l'attività perpetrata dal 2014 avrebbe aumentato il rischio sanitario pubblico per mero tornaconto personale. Sono attualmente in corso gli interrogatori di garanzia e dovremo necessariamente seguire l'evoluzione del procedimento.
I pazienti/Consumatori. La nostra Federazione ha già attivato i propri Legali per cominciare a delineare possibili strategie di azioni risarcitorie per i pazienti che avessero subito danni dal comportamento criminoso, per il momento solo ipotizzato, attuato dai medici e chirurghi indagati. Principalmente sarà necessario sapere se l'intervento d'impianto protesico fosse realmente necessario; poi valutare le caratteristiche tecnico-costruttive del manufatto impiantato al fine di conoscere quali garanzie di conformità e salubrità fornirebbe l'azienda costruttrice-venditrice.
Siamo a disposizione per ogni eventualità, contattaci allo 039 8943448 o al 333 9511555.