mercoledì 25 maggio 2016

Il grano: duro e tenero

Il nome scientifico del grano è Triticum, un genere che raggruppa più di venti specie diverse di piante e che si inserisce nella famiglia delle Poaceae, più nota forse come famiglia delle Graminacee. È un cerale di antica coltura, si ritiene infatti che la sua coltivazione, localizzata principalmente nella Mezzaluna Fertile (la regione della Mesopotamia: comprendente le valli in cui scorrono i quattro grandi fiumi: Nilo; Giordano; Tigri ed Eufrate), abbia dato inizio alla prima nazione dell'antichità: i Sumeri più di 5.000 anni prima della nascita di Cristo. La produzione mondiale di grano supera le 700 milioni di tonnellate l'anno ed il maggiore produttore è la Cina, seguito da India, Stati Uniti, Russia e Francia. L'Italia coltiva e raccoglie circa 8 milioni di tonnellate di frumento, principalmente concentrate nella provincia di Foggia, nota anche come Granaio d'Italia. Le varietà più diffuse e coltivate nel nostro Paese, sono il Triticum durum (grano duro) e Triticum aestivum (grano tenero). Il principale criterio di distinzione è la facilità di macinazione dei cariossidi (i chicchi ndr), che è naturalmente più facile per la varietà tenera, da cui si ricava la farina con cui fare il pane, la pizza ed altre deliziose specialità dolciarie da forno, mentre dalla macinazione della qualità dura si ottiene la semola che è invece l'ingrediente base della pasta.
Vi propongo la ricetta degli Spaghetti alla Carbonara (mi scuseranno i vegetariani) come li preparo io, le quantità saranno volutamente trascurate perché si dovranno proporzionare al numero di commensali invitati. Inizio dalla pasta: scelgo il nuovo formato di spaghetti quadri, bhè trascuro ovviamente la parte dedicata alla cottura (acqua calda portata ad ebollizione; manciata di sale grosso e giù gli spaghetti come fossero un mazzo di shangai), fase in cui si ha però il tempo di preparare il condimento: nella padella faccio soffriggere lo scalogno tritato, aggiungo la pancetta affumicata tagliata a cubetti, stempero con acqua di cottura, spolvero con peperoncino Calabrese e lascio cuocere a fuoco lento fino all'asciugatura del fondo. Nel frattempo sbatto le uova a cui aggiungo copiose quantità di pecorino romano (rigorosamente Dop) grattugiato. Scolo gli spaghetti, li tuffo nella padella con la pancetta, aggiungo le uova sbattute con il formaggio, salto qualche secondo sul fuoco et voilà il piatto è servito.
Scusate la digressione miei cari lettori, ma cosa c'è di meglio di un'applicazione pratica per capire l'importanza ed il ruolo fondamentale svolto dal grano e dai cereali in genere, nella nostra alimentazione e nella nostra vita.
[puoi proporre originali ricette nei commenti – grazie per la collaborazione]