mercoledì 28 settembre 2016

Agricoltura e alimenti biologici

Il termine biologico associato all'attività agricola, sarebbe in realtà usato impropriamente, secondo il parere di alcuni autorevoli studiosi. L'intenzione di classificare questa filosofia di coltivazione e produzione alimentare: ovvero quella di considerare l'attività agricola parte di un intero e armonico ecosistema naturale, risulterebbe forse più efficace ed appropriata se si adottassero aggettivi come: organica o ecologica, utilizzati in altri idiomi linguistici. Già perché la conduzione dei terreni e l'allevamento di animali con le tecniche “biologiche” prevede l'impiego limitato di fitofarmaci e concimi chimici derivati dalla sintesi di processi industriali, mentre si privilegiano la rotazione delle culture e l'impiego di fertilizzanti organici per preservare la fertilità dei terreni. L'impatto ambientale derivante da questo tipo di attività antropica, sarebbe così ridotto al minimo.
Il primo regolamento Europeo che ha disciplinato e normato questo settore agricolo, è il n.834 del 2007, in esso sono definite alcune principali linee guida da seguire per ottenere una corretta e certificata produzione biologica, che sarà indicata sulla confezione degli alimenti con l'idonea e ormai nota etichettatura stilizzata: la foglia di stelle. La conduzione di un'azienda agricola organica, per ottenere la certificazione Europea, dovrà seguire alcuni principi inderogabili: il sistema di coltivazione dovrà risultare sostenibile; dovrà porre grande enfasi sulla protezione ambientale; privilegiare una grande varietà di prodotti di alta qualità; dedicare molta attenzione alla biodiversità; adottare elevati standard per la protezione degli animali allevati; trasmettere fiducia nei consumatori e proteggere i loro interessi ed infine adottare un ciclo produttivo sostenibile e per quanto possibile chiuso, che escluda l'apporto di materiale organico geneticamente modificato.
Le statistiche ed i dati Europei relativi a questo settore agricolo (quello biologico ndr), sono racchiusi nel secondo rapporto dell'Unione Europea pubblicato nell'ottobre del 2013 e fotografa una realtà continentale in rapida espansione: nel 2002 erano 5,7 i milioni di ettari coltivati a biologico, mentre nel 2011 questi si sono incrementati fino a 9,6 e rappresentano solo il 5,4% dell'estensione totale di terreni agricoli coltivati. Nell'Europa a 27 si contano 186 mila aziende dedite alle produzioni organiche.
Nel nostro Paese è stato recentemente pubblicato il Piano strategicoNazionale per lo sviluppo del sistema biologico (disponibile sul sito istituzionale del Ministero dell'Agricoltura), che parte da un'analisi del contesto ed arriva alla definizione di obiettivi realizzabili attraverso l'attuazione di azioni strategiche mirate alla promozione e al sostegno dell'attività organica.
Per apprezzare i risultati di questa serie di tecniche di coltivazione ecologica, non resta altro da fare che testare alla papilla il gusto ed i sapori delle prelibatezze ottenute dallo sforzo degli agricoltori ecosostenibili.