mercoledì 2 gennaio 2013

La Fondiaria Assicurazioni S.p.a: storia di un investimento


La storia che voglio raccontarvi ha per protagonista un piccolo azionista, che dopo una vita di lavoro, arriva all'agognato traguardo della pensione e con i soldi della liquidazione decide d'investire nel mercato finanziario. È ben consigliato dall'intermediario: la Banca nel Suo caso, il profilo di rischio è basso: è un investitore prudente, il portafoglio è diversificato. Esso è inizialmente composto (siamo alla fine del 1999: il 29 dicembre): da quote di fondi e titoli azionari tra cui 500 azioni ordinarie de La Fondiaria Assicurazioni Spa (Isin: IT0001062097), acquistate per un controvalore di 2.575 euro (l'azione era quotata a 5,15 €). La compagnia assicurativa è ben valutata: ha una lunga storia: è nata a Firenze nel 1879 da capitalisti Francesi e Liguri/Toscani. Nei primi tre anni, la società stacca dividendi lordi (ante imposte) per 0,077 euro/az; 0,103 €/az e 0,105 €/az, fino a giugno 2002 i dividendi netti raggiungono la somma totale di 125,02 €, fin'allora l'acquisto aveva reso mediamente l'1,62% l'anno. Alla fine di ottobre 2002, l'assemblea straordinaria degli azionisti, deliberava l'emissione di warrant:“La Fondiaria 2002/2008” in ragione di 1 per ogni 10 azioni possedute. I warrant sono strumenti che permettono l'acquisto a scadenza di un titolo finanziario al prezzo fissato, in questo caso, esercitabili dal 30 giugno 2005 al 30 giugno 2008, consentivano l'acquisto di 1 azione per ogni warrant presentato al prezzo di 0,52 euro. Anche gli warrant hanno un loro segmento di mercato regolamentato. La fusione FonSai. A dicembre dello stesso anno (2002) veniva annunciata la fusione per incorporazione in Sai (Società Assicuratrice Industriale) S.p.a e fissato il prezzo di concambio: 1 azione Sai ordinaria (dal valore nominale di 1 euro) ogni 4 azioni La Fondiaria (da 0,52 nominale), la nuova società assumerà la denominazione Fondiaria-Sai S.p.a e così anche i titoli azionari di nuova emissione saranno poi quotati sul mercato dal 2 gennaio 2003.
Il nostro amico risparmiatore si troverà così in tasca 125 azioni della nuova compagnia assicurativa, del valore nominale di 1 euro più i 50 warrant assegnati. Andiamo via lisci fino al 2007, la società è guidata da Jonella Ligresti: ricopre la carica di Presidente e da Fausto Marchionni nelle vesti di Ad. In questi cinque anni (2002-2007) il nostro piccolo azionista incassava dividendi netti per complessivi 373,13 € + i ricavi derivanti dalla vendita degli warrant pari a 7,245 €, in sintesi un rendimento medio annuale di 2,95%, l'ammontare delle cedole calava costantemente dal 2008: dalla quota di 1,10 €/az per quell'anno, passando a 0,70 nel 2009 ed arrivavano a 0,40 nel 2010. Alla fine di gennaio 2011 Marchionni lasciava il posto di Ad e veniva sostituito da Emanuele Erbetta. La quotazione del titolo. Il grafico di borsa, mostrante il valore del titolo sul mercato degli scorsi 5 anni, evidenzia una progressiva e più o meno costante, discesa verso il basso: da valori poco sotto i 44 €, raggiunti a febbraio 2008, all'attuale 0,95 €/az. Da ottobre 2009: quando il valore dell'azione in borsa cominciava a scendere sotto la quota 21 €, il nostro risparmiatore cominciava a perdere (virtualmente) il capitale investito. Le occasioni perdute non vengono mai sole, spesso si accompagnano alle brutte notizie. In sequenza: a fine giugno scorso la società deliberava un raggruppamento azionario in ragione di 1 azione, senza valore nominale, ogni 100 possedute e verso la metà di luglio (2012) proponeva un aumento di capitale con i seguenti diritti per i soci azionisti: 252 azioni per ogni 1 raggruppata al prezzo di 1 euro ciascuna, ma il Nostro monetizzava i diritti. Il resto è cronaca recente: la fusione di Unipol e Fonsai darà vita alla nuova società Unipol-Sai controllata per 2/3 dal gruppo UgF e per il resto da Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin, l’operazione darà il via alla maggiore compagnia assicurativa Italiana. Anch'io, come immagino voi miei cari lettori, guarderò l'evolversi della vicenda.
P.s. Il nostro piccola azionista è incazzato nero: ora si ritrova con un'azione del valore di un caffè quando ne aveva spesi 2.500 per comprarne 500.