mercoledì 14 giugno 2017

Veneto Banca sanzionata per 5 milioni di euro

Le vicende delle due banche Venete catturano ancora l'attenzione della cronaca. Questa volta oggetto di un provvedimento sanzionatorio comminato dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per pratiche commerciali scorrette, è Veneto Banca. Nell'adunanza del 24 maggio ultimo scorso (2017), l'Autority ha condannato al pagamento di 5 milioni di euro complessivi, la Banca di Montebelluna, per aver commercializzato mutui e conti correnti tra i consumatori in cambio della sottoscrizione di azioni dell'Istituto di credito.
L'attività commerciale finita sotto la lente dell'Antitrust era iniziata nel secondo semestre del 2012 ed era proseguita fino alla fine del 2014. Lungo tutto questo arco temporale indagato dall'attività ispettiva promossa dall'Autorità stessa e iniziata alla fine di ottobre 2016, è emerso che le varie filiali di Veneto Banca, attive su tutto il territorio nazionale, proponevano ai consumatori richiedenti, mutui a condizioni agevolate, indicati con il termine prodotto di “Mutui Soci”, a patto che sottoscrivessero almeno 200 azioni emesse dalla Banca, dal valore nominale di 3 euro ciascuna, al prezzo di collocamento di 36 euro l'una e poi di 39,50 nel 2014, equivalente ad un esborso complessivo pari a circa 8 mila euro. Inoltre i funzionari condizionavano l'acquisto e la detenzione di tali prodotti finanziari all'apertura di un conto corrente e del relativo conto di deposito titoli.
Il contesto macro finanziario-giuridico in cui si è trovata ad operare la banca Veneta tra il 2012 e il 2014, era quello del recepimento del pacchetto di norme cosiddette Basilea 3, proposto dal Comitato interbancario Svizzero; quello di essere inserita tra le 15 banche Italiane considerate sistemiche a livello Europeo e di ricadere perciò all'interno del perimetro di vigilanza della BCE ed infine la chiusura del bilancio negativa. La concomitanza di tutti questi fattori ha imposto il lancio di un aumento di capitale, da deliberare una o più volte nell'arco di 5 anni (decorrenti dall'aprile 2012) con l'emissione di 15 milioni di azioni per complessivi 45 milioni di euro alla volta. L'intenzione di questa strategia era quella di raggiungere il necessario rafforzamento patrimoniale prescritto dalla nuova regolazione. I documenti acquisiti dall'Autorità durante la fase istruttoria del procedimento, hanno evidenziato come i funzionari di filiale fossero fortemente pressati dai loro vertici per collocare a qualunque costo le azioni di nuova emissione e garantire così il successo dell'operazione di patrimonializzazione, essi erano indotti a condizionare l'apertura di un qualunque rapporto bancario (dall'accensione del mutuo alla sottoscrizione di un conto corrente), all'acquisizione dello status di socio della Banca.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ritenuto queste pratiche commerciali scorrette “in quanto contrarie alla diligenza professionale e idonee a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio, limitando considerevolmente la libertà di scelta del medesimo in relazione ai prodotti di mutuo, facendovi accedere solo sottoscrivendo titoli della Banca e che fosse necessario instaurare un rapporto di conto corrente presso Veneto Banca collegato al mutuo”. Per questi motivi ha irrogato una sanzione pecuniaria di 2,9 mln € relativamente alla concessione di mutuo subordinata all'acquisto delle azioni e di 2,1 mln di € per il fatto di avere condizionato tale concessione all'apertura di un conto corrente.
Il provvedimento ad oggi (data di pubblicazione del post ndr), può essere ancora impugnato presso il TAR del Lazio, e se il Tribunale Amministrativo dovesse confermarlo, i proventi andranno ad alimentare il fondo amministrato dal Ministero per lo sviluppo economico di finanziamento per i progetti a favore dei consumatori attuati dalle loro associazioni, dalle Regioni a dagli enti camerali. Saranno da valutare le eventuali conseguenze che un'azione giuridica potrà sortire sulla valenza contrattuale degli strumenti negoziati alla luce di questa condanna amministrativa.