mercoledì 6 febbraio 2013

Prodotti tipici: DOP; IGP e STG, un argine alla contraffazione alimentare


Il fenomeno della contraffazione, alterazione dei prodotti agroalimentari, rappresenta un grave danno inferto all'economia del nostro Paese. Il settore agroalimentare Italiano, terzo per importanza in Europa dopo quello Tedesco e Francese, genera un fatturato di 124 miliardi di euro ed è il secondo sistema manifatturiero, dopo il metalmeccanico, per incidenza sul Pil. Gli atti parlamentari della Commissione d'inchiesta istituita alla Camera dei Deputati, evidenziano le attività di contrasto adottate dalle forze di Polizia ed Autorità preposte. Un efficace argine al fenomeno e una maggiore garanzia di qualità e sicurezza per il consumatore, è inoltre rappresentato dalla marchiatura Europea:
Denominazione di Origine Protetta: le fasi di lavorazione del prodotto sono realizzate tutte nell'area geografica protetta e seguono i dettami del disciplinare tipo tutelato e controllato da un consorzio di tutela che riunisce i produttori;
Indicazione Geografica Protetta: almeno una fase della produzione avviene nella zona tutelata;
Specialità Tradizionale Garantita: l'alimento viene prodotto con metodi tradizionali da almeno 25 anni.
Il riconoscimento dei marchi di origine si ottiene seguendo l'iter previsto dal Regolamento Europeo ed il nostro Paese è il primo nella classifica per numero di prodotti tutelati: ne conta ben 246. In regione Lombardia se ne annoverano 26, di cui 17 Dop e 9 Igp: dai formaggi (il gorgonzola, il taleggio, il grana padano ed il parmigiano reggiano) ai salumi (la coppa di Parma, il salame Brianza, quello di Varzi ecc....) passando per gli olii e la frutta (la mela di Valtellina e la pera Mantovana).
Un semplice sguardo alla ricerca dei tre simboli raffigurati sui prodotti che preferiamo quando facciamo la spesa, può salvarci da spiacevoli mal di pancia.